Kevin Kostner diventa nonno in “Black or White”
Foxcatcher
Diretto da Bennett Miller e con Steve Carell, Mark Ruffalo, Channing Tatum, è la storia vera e tragica del miliardario John du Pont, turbato dal frustrante rapporto con la madre e dall’altrettanto ossessiva passione per la lotta libera. Il suo contatto con i campioni olimpionici, i fratelli Mark e David Schultz è ambiguo. Se Mark (il massiccio Tatum) è semplice e dipendente dal fratello, David è più forte, sposato con figli, più equilibrato, ma Mark di fatto diventa succube del miliardario e perde la innata semplicità. Il miliardario ottiene i due fratelli, li sostiene e li sfrutta per le sue ossessioni. Recitato da un cast eccellente, il film narra senza sconti le ambiguità di rapporti di sfruttamento e sottomissione psicologica all’interno della società e del gruppo familiare, il cui risultato può essere violenza e morte. Un racconto che può essere disturbante, angoscioso, ma terribilmente vero.
Focus – Niente è come sembra
Thriller brillante e insieme commedia rosa, sfrutta la storia del ladro furfante e simpatico Nicky (Will Smith) alla prese con l’allieva graffiante Jess, aspirante criminale (Margot Robbie) che fa entrare nel suo giro. Per poi lasciarla e ritrovarla a Buenos Aires dove lui arriva per i suoi soliti imbrogli, e dove ritrova lei, di cui di fatto s’innamora. La bugia come verità e la verità opposta a ciò che sembra è il filo conduttore di un film divertente, ricco di trovate ingegnose e di doppi giochi dei personaggi, nessuno dei quali è come appare. Spettacolo diretto con ritmo da Glenn Ficarra e John Requa con uno Smith in forma, anche se un po’ troppo loquace. Per rilassarsi.
The Search
Da non perdere questo intenso racconto della guerra in Cecenia, anno 1999. Un ragazzino di nove anni assiste all’uccisione dei familiari da parte dei soldati russi, fugge col fratellino, lo abbandona presso una casa. La sorella, sopravvissuta, disperata va alla ricerca dei due, tra stragi, desolazione, odi. Carole (una bravissima Bérénice Bejo), capo delegazione dell’Unione Europea, frustrata nel suo tentativo di far comprendere al ricco Occidente la tragedia umana, incontra il ragazzino e gli si affeziona, scoprendo la durissima realtà della guerra. È quanto accade al giovane Kolja, costretto dai russi ad arruolarsi, diventando disumano.
Aspro, diretto, commosso, il film è un atto d’amore disperato verso una terra martoriata, e un duro atto d’accusa sia verso l’indifferente e ipocrita Europa come verso la Russia. Brillano gli occhi e il volto dei ragazzini privati della vita e della gioia, il dolore immenso delle madri, le ingiustizie in una fotografia volutamente disadorna e cruda come lo è la storia, su cui almeno aleggia un filo d’amore dei volontari e di speranza per i bambini. Diretto con grande cuore e acuto disincanto da Michel Hazanavicius.
Nessuno si salva da solo
Sergio Castellitto trae dal romanzo della moglie Margaret Mazzantini la vicenda di Delia e Gaetano, sposati con due bambini, che si separano. I due si incontrano a cena per decidere le vacanze dei figli e questo serve per rivedere un passato fatto di passione, eccessi, rimpianti, dolori. Riccardo Scamarcio e soprattutto Jasmine Trinca danno corpo e anima alla storia dolente, molto contemporanea e con poca luce, diretta con maggior misura rispetto al passato.
Black or White
Un Kevin Kostner toccante e maturato nel film di Mike Binder è un nonno alcolizzato che deve prendersi cura di una nipotina malata, a Los Angeles, dove lui, ricco avvocato, vive. Le tensioni con la figlia e i parenti non mancano, tra nostalgie razziali e incomprensioni. Ma l’amore forse riesce a superare tutto? Dolente, eppure carico di leggerezza, il film è un racconto sulla difficoltà della paternità nel mondo moderno, diretto con mano esperta e interpretato alla grande.