Il Kenya conquista la Silicon Valley

Il presidente del Kenya, William Ruto, ha incontrato a San Francisco, in California, le principali aziende tecnologiche degli Stati Uniti. La visita mira a migliorare le opportunità di investimento e le relazioni commerciali, ma è anche un'opportunità per coltivare il fiorente settore delle start-up del Kenya noto come "Silicon Savannah".
Il presidente del Kenya William Ruto a San Francisco, foto Ap
Il presidente del Kenya William Ruto a San Francisco, foto Ap

Il presidente keniano William Ruto ha trascorso due giorni viaggiando attraverso la Silicon Valley, in California, per ricordare ai giganti americani della tecnologia informatica, come Apple, Microsoft e Google, i vantaggi del suo Paese.

Venerdì 15 settembre, a San Francisco, davanti alle principali aziende tecnologiche e a numerosi investitori americani, Ruto ha sottolineato le “priorità strategiche” del suo governo. “Sono venuto nella Silicon Valley per evidenziare l’intento strategico del governo keniano di sostenere, attraverso infrastrutture e altri investimenti, il rafforzamento della posizione del Kenya come epicentro dell’innovazione e della trasformazione tecnologica in Africa“, ha dichiarato il presidente keniano.

All’inizio di settembre, William Ruto aveva invitato gli investitori “verdi” di tutto il mondo a scommettere sul suo Paese durante il primo vertice africano sul clima. Da molti anni ad est di Nairobi si sta sviluppando la “Silicon Savannah”: una città del futuro, un gigantesco centro di innovazione digitale che sta attirando investitori da tutto il mondo.

Tutti i Gafam (Google, Amazon, Facebook, Microsoft) hanno già un loro campo base a Nairobi: un centro di sviluppo e ricerca per Microsoft, un altro per Google e una piattaforma server per Amazon.

Tim Cook, il miliardario amministratore delegato di Apple, pare intenzionato a creare una propria accademia di sviluppatori a Nairobi.

La telefonia cellulare rimane lo strumento principale della trasformazione digitale in Kenya, consentendo alle persone di svolgere un’ampia gamma di compiti e di usufruire di una rete di servizi a loro piacimento.

Accanto ai giganti statunitensi, le start-up locali stanno sviluppando le loro idee. Le start-up keniane sono popolari, con quasi 500 milioni di euro di fondi raccolti solo nel 2022, il doppio rispetto all’anno precedente. Ma il grosso ostacolo per le start-up keniane è che non riescono a eguagliare gli stipendi delle grandi aziende estere (in Kenya, in media, un’azienda nazionale offre stipendi di 2.500 euro al mese, contro i 10 mila di molte aziende estere concorrenti).

In Kenya il tasso di penetrazione della telefonia mobile è il più alto del continente africano, molto vicino alla diffusione universale. La copertura in 4G e 5G è infatti del 96%, con i principali centri urbani del paese collegati alle reti 5G.

Dalla scuola primaria in poi i giovani keniani hanno tutti grande familiarità con la tecnologia digitale. Il Kenya è inoltre sulla buona strada per superare la Nigeria, il gigante africano al primo posto nel continente nella diffusione ed utilizzo di tecnologie digitali. E la conquista di questo primato è evidentemente l’obiettivo di William Ruto.

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