Jamiroquai: dinamite da supermercato

Tredici anni fa Jay Kay era solo un ragazzino bizzarro, con uno skateboard sempre sotto braccio o sotto i piedi, e una viscerale passione per la musica e i suoni del passato. Oggi è una star planetaria, con cinque album alle spalle, quasi venti milioni di copie vendute, quattro tour mondiali sulla groppa, un Grammy e cinque Mtv Awards in bacheca. Dietro la fortunata sigla Jamiroquai c’è sempre stato lui: un britannico dall’immagine stramba, ma con idee molto chiare su come far soldi con la musica senza avvilire la propria creatività. Gli undici frammenti del recentissimo Dynamite (Sony) non tradiscono le attese e non rinnegano nulla di uno stile ormai riconoscibile fin dal primo ascolto: un mix di groove funkeggianti e danzerecci su cui s’innestano melodie intriganti e moderne. A differenza di molti colleghi, mister Jamiro non ha mai fatto nulla per occultare il suo status di popstar: residenze nababbiche, una corte di belle donne, una passione viscerale per le Ferrari, lunghi periodi di ozio a zonzo per i paradisi del pianeta. Uno che ama prendersela comoda insomma, tanto che dal precedente A funk odyssey sono passati quattro anni: un’eternità per i supermercati del pop. Registrato qua e là per il mondo (Spagna, Italia, Costarica, New-York, Los Angeles oltreché nei suoi sontuosi studi domestici del Buckinghamshire) Dynamite è, al pari del suo autore ed della truppa comprimaria, un figlio del proprio tempo: molta effettistica elettronica, suoni ruspanti e taglienti a sostenere i falsetti decisamente black: un disco registrato dal vivo e poi rifinito in digitale, così da garantire insieme carica emotiva e perfezione formale. Sorprendono – e a tratti infastidiscono un po’ – i testi, talvolta alle prese con tematiche e problematiche piuttosto impegnative o comunque ben poco in sintonia con la superficialità godereccia che suggerisce la sua musica. Ma si sa, le popstar amano sfuggire le routine del proprio ruolo indossando spesso e volentieri i panni dei maestri di pensiero… Un po’ come se Totti si mettesse in testa di teorizzare sui frattali. CD NOVITÀ MIRIAM MEGHNAGI DIALOGHI MEDITERRANEI MM Production Se la cultura del dialogo ha spesso trovato nella musica un’alleata formidabile, il ritorno discografico di questa valente etnomusicologa e cantante ebrea di origine libica è un prezioso contributo alla causa. Opera d’alto profilo – e perciò impervia e affascinante insieme – il cd raccoglie una serie di performance live dove il Mediterraneo è il ponte oltreché la culla che unisce l’Europa all’Africa, la cultura ebraica a quelle della altre grandi religioni monoteiste, tradizioni antiche e tensioni post-moderne. Un disco di straordinario rigore stilistico, ma anche pieno di passione e struggimento. Per informazioni e contatti: Cirmi.mus@email.it JOVANOTTI BUON SANGUE UNIVERSAL Lorenzo sembra giunto a metà di un guado decisivo: quello che separa l’estroversione idealista della giovinezza dalle introspezioni più o meno disilluse dell’età adulta. Questo suo nuovo album, gradevole e stuzzicante nella forma come nei contenuti, non chiarisce del tutto se il Nostro abbia più nostalgia per il proprio passato o smanie d’archiviarlo per sempre. Per capirlo temo ci toccherà aspettare il prossimo, ma intanto questo va giù che è un piacere. VAN MORRISON MAGIC TIME Universal Da tempo i dischi del piccolo grande irlandese s’assomigliano un po’ tutti e un po’ troppo: sonorità vintage, ballatone suadenti di soul, e quella sua incredibile voce capace di rendere mirabili le banalità più stucchevoli. Magic Time non fa eccezione e non aggiunge nulla, se non la conferma che la classe non invecchia mai, ma tutto il resto sì. FESTIVAL K Festival La 2a edizione offre la rassegna di film (Mozart al cinemaa cura di M.Sesti), concerti diretti da Robin Ricciati, Paul McCresh, Bruggen, Biondi e solisti come Canino, Cascioli, Pace,Ballista. Due sere speciali su Variazioni teatrali su temi di M., e Valzer per sultani e imperatori. Roma, Accademia Nazionale Santa Cecilia, Parco della Musica. 5-29/9. Macerata Festival La 41a stagione vede Don Carlo, Andrea Chénier, Tosca, Les mamelles de Tirésias e Le bel Indifferent. Registi Pizzi, Latella, direttori Kuhn e Palleschi. Macerata, Sferisterio. Fino al 14/8.

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons