Grande attesa per l’episodio n. 24 della saga di James Bond nel film Spectre, nome della misteriosa associazione a delinquere internazionale contro cui Bond si trova a lottare. Il film diretto con indubbia abilità da Sam Mendes prevede sequenze spettacolari: dall’apertura favolosa di un inseguimento e fuga in piena Processione dei Morti a Città del Messico, a lotte alpine tra l’aereo di Bond e l’auto che trasporta la rapita Bond-girl Madeleine (forse l’unico vero amore di James), alle corse pazze durante le notti romane tra Colosseo, San Pietro e il Tevere e le piazze di una “Grande Bellezza" in salsa bondiana, alle sequenze mozzafiato nel deserto sahariano. Insomma morti, esplosioni, corse e ovviamente l’amore: i brevi intensi momenti con Monica Bellucci, vedova seducente di un boss defunto, il rapporto amore-odio con la Bond-girl.

Di nuovo, tuttavia, dopo il precedente e splendido Skyball, ci sono le new entry come Ralph Fiennes nel ruolo di M, il cattivissimo Christoph Waltz – nemico personale implacabile che svelerà alcuni misteri “privati” di James e – in particolare – il clima. Il film infatti è attraversato da una onda malinconica di ricordi, nostalgie, riflessioni – ovviamente rapidissime – che mostrano un Bond pensieroso, con tutti i suoi anni, magnificamente lucido e “vissuto” nel volto segnato di Daniel Craig, protagonista per l’ultima volta (a quanto si dice). Un  bel film: ha ritmo, azione, passione di un Bond una volta tanto più “umano”.

In uscita nelle sale anche altri film:

Alaska

Il film di Claudio Cupellini racconta di due giovani sbandati, psicologicamente fragili e in ricerca: lui, Elio Germano, cameriere a Parigi, sogna di diventare maitre, lei, Astrid Bergès Frisbey, desidera divenire modella. Lui è aggressivo, petulante, instabile; lei forte e insicura al contempo. Si incontrano, si amano, vivono insieme, si lasciano. Lui, incarcerato, poi torna in Italia, fa carriera. Lei, la cameriera. Si ritroveranno e sarà dolore. Un mèlo fin troppo lungo, che inizia bene con la presentazione dei caratteri così diversi ed emotivi, ma poi scende di tono, calcando troppo il pedale sul sentimentale prevedibile. Germano è eccessivo in tutto, mentre lei è molto brava e credibile. Minor lunghezza, più scavo senza patetismi avrebbe giovato a questa che è un storia d’amore possessivo tra due giovani vite irrequiete dei nostri giorni, in un mondo di gente sperduta e cinica.

Freeheld – Amore, giustizia, uguaglianza

Presentato al Festival-festa di Roma il racconto della detective Julianne Moore, efficientissima e innamorata di Ellen Page, prende fuoco quando alla prima viene diagnosticato un  tumore che rende vicina la fine. Julianne decide che la sua pensione  vada a Ellen, ma il tribunale non concorda, ed è lotta. Scopertamente ideologico, e con parecchi cliché, il film diretto da Peter Sellet è un mèlo addomesticato ad uso diritti civili. Nonostante  la bravura delle attrici, il lavoro non brilla per originalità e si rivela deludente.

45 anni

Come sono bravi i “vecchi” Charlotte Rampling e Tom Courtenay nel film di Andrew Haigh. I due anziani coniugi senza figli che si amano molto, alla vigila della festa per l’anniversario del matrimonio vengono sconvolti dalla notizia che lui, da giovane, ha avuto una relazione con una donna, ora morta, da cui ha avuto una figlia. Segreti, misteri mai rivelati vengono alla luce e incrinano la fiducia di lei. Come salvare l’amore e saper ricominciare? Il film indaga come fosse un thriller psicologico il rapporto tra i due: pensieri, emozioni, sospetti, affetti e risulta di una spessore quanto mai profondo. Eccezionali gli attori, premiati per questo motivo a Berlino. Da non perdere.

Ancora in sala. Malala, di Davis Guggenheim, racconta la vera storia della ragazza ferita nel 2012 dai talebani per aver voluto studiare; Snoopy & Fiends, il film dei Peanuts in 3 D.