Jacopo Jenna tra asciugamani di parole

“Come As You Are”, del coreografo, performer e filmaker fiorentino, nasce dall’omonima canzone di Kurt Cobain, frontman della band Nirvana. Prossimamente in scena al festival Drodesera

Al lento e graduale accendersi dei fari puntati frontalmente sul pubblico, corrisponde lo scorrere calmo del danzatore, il definirsi, nella penombra, della sua sagoma, presenza silenziosa, rasente. Sempre di schiena, con soli pantaloncini e scarpe nere, il suo corpo si staglia con forza. L’articolazione fluida dei muscoli, il flusso di energia che si propaga alle braccia e alle gambe, i movimenti di scatto e di fermo, creano posture e gesti che, dai bordi del quadrato bianco in cui si muove, conquistano tutto lo spazio. Che intanto si illumina, si colora appena d’azzurro, ritorna nella penombra, poi nella luce.

In una dimensione sinestetica, onirica, che coinvolge in un’unica sfera sensoriale oltre al suono anche la luce, la tridimensionalità del corpo è data dal suo espandersi nello spazio, dal racchiudersi e aprirsi come un respiro, dallo stendersi carponi, rannicchiarsi, dal vibrare elettrico delle braccia e delle mani seguendo gli impulsi del silenzioso e poi compulsivo effetto acustico. La fisicità dell’intenso Jacopo Jenna, è un continuo macinare di movimenti scomposti, frammentati, con la musica di Luca Scapellato prodotta destrutturando alcuni elementi sonori del brano originale dei Nirvana Come As You Are.

È una sequenza di danza pura in un loop quasi ipnotico che, dopo 20 minuti, apre a una seconda parte totalmente diversa che cambia la prospettiva della coreografia. Autore e interprete di Come As You Are, titolo dalla canzone di Kurt Cobain dei Nirvana, è il coreografo, performer e video maker fiorentino (con esperienze formative e creative da Sieni, Kinkaleri e CANI). Questa nuova opera si inserisce nella personale pratica di riflessione sui processi di trasmissione della danza, sulla sua percezione ed estensione, e, spesso, sulle possibilità di incorporazione di movimenti provenienti da fonti diverse. Concepito con l’artista multidisciplinare Jacopo Miliani, Come As You Are nasce dall’idea di decostruire la canzone suddetta, non per comunicarne il senso, né per raccontare una storia, ma per creare un territorio di movimento dove il testo viene usato in forma grafica.

Ecco quindi nella seconda parte, decisamente ludica, entrare in scena 20 grandi asciugamani di spugna appositamente prodotti, a formare una scacchiera bianca e rossa, dove riemergono stampate parti delle liriche della canzone le cui note sono eseguite da un giovanissimo chitarrista (in arte Artu Trash) che entra – ed esce successivamente – sedendosi sopra uno dei tre mucchietti  di canovacci posizionati in più punti dallo stesso Jenna. Via via aperti e deposti a terra riempiranno l’intero spazio scenico. Solo allora posizionandosi sopra di essi e spostati dal movimento del corpo, il performer crea un flusso di altre forme nello spazio e sistemi di relazione attraverso le parole di cui sono portatori. Spostando gli asciugamani, strisciandovi sopra, sostandovi, attorcigliandoli sul proprio corpo e ricoprendosi, raggrumandoli, lanciandoli in aria, è come se urlasse quelle parole, le frantumasse, le ingerisse, le scrivesse. Traslando forma e dinamiche, assorbendo l’immagine, si genera un divertente insieme di danze frammentate – che probabilmente acquisteranno nelle repliche una maggiore organicità – in un flusso cromatico e fumettistico nel quale la percezione muta continuamente dilatando il senso delle parole. L’inafferrabilità della danza, il viverla come un flusso dove ogni gesto cancella il precedente, trova un suo pregnante senso in questa vigorosa, intensa prova di Jenna.  

 

“Come as you are”, coreografia e danza Jacopo Jenna, set e immagini Jacopo Miliani,
musica e Sound Design Luca Scapellato LSKA, live guest Artu Trash, Light Design Giulia Broggi, Produzione Kinkaleri, coproduzione  Cango – Centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza. A Dro (Tn), Centrale Fies nell’ambito del Festival Drodesera, il 28 luglio.

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