Ivano Fossati: come va il mondo

Già dalle primissime rime di questo Decadancing si capisce che il nostro ha centrato ancora una volta il bersaglio.
Ivano Fossati

Già dalle primissime rime di questo Decadancing si capisce che il nostro ha centrato ancora una volta il bersaglio: «In piena decadenza le parole non hanno chance/ è proprio una faccenda inquietante il pensiero che degenera/ facciamo un affare con Dio, che ci lasci una seconda possibilità, se può/ in questa decadenza in mezzo a tanta oscurità le speranze non hanno chance». E anche l’incipit del secondo brano non è da meno: «Quello che manca al mondo è un poco di silenzio/ quello che manca in questo mondo è il perdono che non vedo e non sento»; e poco più avanti parla di «gente che parla d’amore in una lingua morta», dove «in quest’estate che sembra piuttosto dicembre non tutto va bene; oppure sì, se vi pare».

 

La voce è sempre inconfondibilmente sua; e così i ritmi, le atmosfere, gli arrangiamenti, le parole. L’Ivano vendemmia 2011 non ha perso la capacità di fondere poesia e denuncia sociale, con messaggi ancora più espliciti di quanto abbia fatto in passato. Dieci pezzi facili e brevi (i più non arrivano ai quattro minuti); ballate rock simili a molte altre del suo repertorio, eppure attraversate dai fremiti di questo presente che il cantautore genovese, come tutti i sani di questo Paese, vorrebbe ben diverso. Forse anche per questo ha deciso di dire basta dopo il prossimo tour e queste canzoni (una vera delizia per le orecchie e le anime fossatiane) amplificano il rammarico, perché il nostro è uno dei pochi che può permettersi il lusso di fare il verso a sé stesso, aggiungendovi però sempre qualcosa di nuovo.

 

Canzoni di pioggia battente e di rare schiarite, di terra e di vento. Canzoni d’amore, d’addii e di arrivederci. Canzoni preziose di ricordi e d’avvenire, di speranze faticosamente sopravvissute ai terrori e alle nevrosi dell’oggi. Canzoni buone per cullare e per scuotere, sempre figlie del rigore e dell’onestà intellettuale di un artista che sa dove sta andando: nel senso che sa quali nuove rotte cercare, e più ancora, quali secche evitare.

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