Italiani all’estero. . .

Celebra il secondo anno di vita Radici, un bimestrale di cultura italiana che si pubblica a Toulouse in Francia. Tra gli articoli dell’ultimo numero, alcuni dei quali sono scritti in italiano ed altri in francese, troviamo un interessante dossier sull'” Expo de la mode italienne” di Lione dal 14 maggio al 7 settembre. Sono infatti trascorsi 50 anni dell’ormai lontano 15 febbraio 1951, allorché il marchese Giorgini organizzò a Firenze la prima sfilata di moda italiana. Per celebrare l’evento, Lione ospita questa mostra nel suo “Museo del tessuto”. E Radici gli dedica un dossier ricco, quasi un viaggio elegante e raffinato attraverso la moda transalpina, dalle origini ai nostri giorni, e le sue emozioni divenute ormai leggendarie. Le interviste a Giorgio Armani e Gianfranco Ferré hanno messo in evidenza i valori artistici e culturali di cui la moda è un veicolo destinato a ritrovare forme sempre nuove di espressione. Tra i servizi un itinerario turistico a Civita di Bagnoregio, al confine tra il Lazio e l’Umbria, ed una rubrica sull’arte italiana. . . .e stranieri in Italia Azad per i pakistani e Ako ay pilipino: sono gli ultimi due mensili che fanno salire a undici le testate etniche di “Stranieri in Italia”. In entrambi i giornali – che parlano la lingua di origine, urdu e tagalog – trovano spazio le notizie da casa e dalle comunità in Italia, e tante informazioni utili per orientarsi nella normativa sulla immigrazione. “La nostra comunità – dice Annaliza Cepillo Bueno, caporedattrice del giornale filippino – è molto attiva, ed ha corrispondenti in tutta Italia, che terranno informati i lettori dei molteplici appuntamenti culturali, civili e religiosi organizzati dalle varie associazioni. La nostra immigrazione in Italia è prevalentemente femminile, quindi riserveremo molta attenzione ai temi che stanno a cuore alle donne”. Azad invece punta sulla integrazione, perché rivolta ad una comunità che sente il peso della differenza culturale. “I pakistani in Italia – dice il caporedattore Ejaz Ahmad – avevano bisogno di un giornale scritto in urdu. La maggior parte di loro non parla italiano, e rischiano di essere tagliati fuori dall’attualità. Il nostro giornale li aiuterà quindi a capire la cultura di questo paese, ma anche a riscoprire la propria. Azad infatti vuol dire “libero”, un nome importante per chi sa cos’è la dittatura”. Per informazioni: “Stranieri in Italia s.r.l.”, via V. Maroso 50, 00142 Roma. Te l : 0 6 – 8 7 4 1 0 5 2 7 . E.mail:editore@stranieriinitalia.it.

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