Italia-Sudafrica. Appello per gli abitanti delle baraccopoli
Missionari comboniani e associazioni scrivono all’ambasciatrice sudafricana in Italia.
Antonio Bonato, Filippo Mondini e Alex Zanotelli. Sono tre missionari comboniani, attivi da tempo con gli immigrati africani tra Castel Volturno e Napoli, i primi firmatari di un appello contro gli sgomberi delle baraccopoli in corso in Sudafrica in occasione dei mondiali di Calcio. Il testo su cui continuano ad arrivare significative adesioni verrà consegnato in maniera ufficiale il prossimo 20 giugno all’ambasciatrice del Sudafrica in Italia Thenjiwe Mtintso.
La richiesta viene presentata in nome di associazioni, movimenti di base e singoli cittadini che hanno a cuore la storia del Sudafrica, la «lotta del movimento di liberazione che in esso si è sviluppato negli scorsi decenni e il destino delle popolazioni oppresse che di quelle lotte sono state protagoniste». Per questo motivo, avendo attenzione alla
fase attuale di costruzione del nuovo Sudafrica, viene segnalata la necessità di promuovere il ruolo sociale e politico dei poveri.
fase attuale di costruzione del nuovo Sudafrica, viene segnalata la necessità di promuovere il ruolo sociale e politico dei poveri.
«In particolare…siamo preoccupati per il trattamento subito dagli abitanti delle baraccopoli in occasione della Coppa del mondo che vengono forzatamente sfrattati e fatti vivere in “transit camps”, mentre ai venditori di strada è stato proibito di vendere la propria merce durante tutta la durata della Coppa del mondo». Più in generale, l’appello evidenzia come, in tal modo, i poveri vengano posti « lontano dagli occhi dei turisti e dei giornalisti…mentre le misure di sicurezza adottate in occasione dei Mondiali limitano fortemente il diritto dei cittadini a esprimere democraticamente il dissenso rispetto a questo stato di cose».
Il testo integrale che espone le esigenze di un riscatto dei più poveri, per il diritto alla terra, alla casa, ai servizi di base e a un’esistenza dignitosa si trova sito di Nigrizia.
CC_Città_Nuova_Italia_2010/06/11