Italia: mobilità elettrica in crescita

Aumentati del 39% i punti di ricarica nel 2020. Molte però rimangono le differenze tra le regioni.
Una fila di colonnine di ricarica a san Francisco

Ormai si sente parlare tutti i giorni di auto elettriche. È l’auto del futuro che realizza finalmente il sogno di ogni cittadino più virtuoso: liberarsi della benzina per inquinare meno e alleggerire il proprio portafoglio.

Ma cosa blocca l’acquisto di un’auto completamente elettrica? Innanzitutto, il prezzo. Non tutti possono permettersi un’auto ecologica perché i costi di acquisto lievitano vertiginosamente, nonostante gli incentivi statali. In secondo luogo c’è la difficoltà di ricaricare l’auto. Su questo punto però ci sono buone notizie.

In Italia infatti i punti di ricarica per le auto elettriche sono in costante aumento. A dicembre dello scorso anno si contano 19.324 punti di ricarica di cui l’80% su suolo pubblico e 20% su quello privato accessibile al pubblico (ad es. parcheggi di centri commerciali). Spesso un punto di ricarica ha due colonnine pertanto i posti auto quasi si raddoppiano nelle 9.709 infrastrutture di ricarica accessibili al pubblico.

Lo testimonia la seconda edizione del report Le infrastrutture di ricarica pubbliche in Italia, realizzato da Motus-E, l’associazione che rappresenta chi è interessato, appassionato o lavora con la mobilità elettrica.

Anche se la crescita è stata del 39% nel 2020, c’è purtroppo un forte divario fra il nord e il sud Italia.

Il 57% circa delle infrastrutture sono infatti distribuite nel Nord Italia, il 23% nel Centro mentre solo il 20% è installato al Sud e nelle Isole.

In classifica fra le Regioni al primo posto troviamo la Lombardia con il 17% di punti di ricarica, ovvero con 3.326 punti. A seguire il Piemonte con il 10,6%, Emilia-Romagna, Lazio, Veneto e Toscana con circa il 9% a testa. Queste sei regioni raggiungono circa il 60% del numero totale di infrastrutture in Italia.

«La crescita della mobilità elettrica – spiega il report di Motus-E – è legata a due fattori, la diffusione dei veicoli elettrici e l’installazione di un’adeguata rete di infrastrutture di ricarica». Inoltre evidenzia che «in attesa che venga istituita una Piattaforma Unica Nazionale (Pun), permane una difficoltà di mappatura accurata dei dati».

Per il Segretario Generale di Motus-E, Dino Marcozzi «nonostante la pandemia da Covid-19, il trend nel nostro Paese è positivo, ma ci conferma che è sempre più vitale fornire agli automobilisti una adeguata rete di infrastrutture di ricarica pubblica. Dobbiamo contribuire a sostenere la crescita delle auto elettriche – conclude – con piani infrastrutturali adeguati alle ambizioni agevolandone le procedure di installazione delle stesse».

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