Italia-Europa, andata e ritorno

Ovvero, quando gli esperti, gli operatori e i cittadini fanno squadra per il bene comune
Tiziana Ferrario - giornalista Tg1

A Loppianolab nel sabato pomeriggio è stato raggiunto in qualche modo l’acme del laboratorio. Attorno al tema centrale della manifestazione – “Italia Europa. Un unico cantiere tra giovani, lavoro e innovazione” – si è cercato di mettere assieme degli esperti – da Tiziana Ferrario (nella foto) del Tg1 Rai all’economista Stefano Zamagni, dall’analista di questioni europee Paolo Ponzano al diplomatico Pasquale Ferrara, dall’economista Luigino Bruni al direttore di Città Nuova Michele Zanzucchi – assieme ai relatori dei laboratori organizzati a Loppianolab – da quello sulla legalità a quello preposto all’analisi della crisi attuale dei partiti, dall’intercultura all’educazione, all’ambiente, alla comunicazione –, in un connubio assai stimolante.

Loppianolab è un laboratorio, quindi niente relazioni cattedratiche, ma riflessioni che partono dal vissuto e che rilanciano il vissuto stesso. Così un imprenditore del Sud ha raccontato il dramma della corruzione e delle mafie per chi vuole impegnarsi nel mondo dell’economia. Così un giovane aspirante giornalista ha voluto esprimere la passione per il suo mestiere pur nella frana di tante certezze nel mondo dei media. Così un’insegnante propone successi e fallimenti della carriera scolastica, in una scuola sempre più abbandonata dalla politica e dalle istituzioni. Ma non si trattava di geremiadi, quanto del risultato dei singoli laboratori, ricchi quindi di proposte concrete maturate sul campo.

Così gli esperti hanno potuto esprimere il loro parere su quanto ascoltato rilanciando, incoraggiando, stimolando, spingendo al miglioramento e alla professionalizzazione delle singole esperienze. Come diceva Zamagni, è stata un’occasione per non imbucarsi nella strada senza uscita delle diagnosi, pur necessarie, per imboccare il sentiero tortuoso ma efficace delle terapie. Mentre Tiziana Ferrario ha invitato a fare comunicazione in modo appassionato, ma anche consapevole della responsabilità sociale del comunicatore. E così Ponzano ha potuto sottolineare quanto l’orizzonte europeo non debba essere un motivo di lamentazione, ma un contesto nel quale operiamo con enormi benefici troppo spesso non riconosciuti.

È altresì apparso evidente come vi fosse un’altra integrazione reale; non solo quella tra esperienza e pensiero, ma anche quella tra discipline: politica, economia, comunicazione, pedagogia… Un esperimento di interdisciplinarietà che tende alla transdisciplinarietà, lo spazio culturale del futuro (e anche del presente digitale). In qualche modo s’è creato un valore aggiunto di cittadinanza attiva e responsabile, in un esercizio esistenziale e razionale di elaborazione di idee per l’Italia.

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