Italia, esordio da sogno
«Tra primo e secondo tempo ci siamo parlate, ci siamo tolte di dosso qualche peso e abbiamo iniziato a giocare. Questo ci ha visto un po’ più serene e abbiamo iniziato a tenere il campo come sappiamo. Alle ragazze che ci seguono dico che se riuscite ad arrivare qua tutti i sacrifici che farete sono ripagati. Giocate perché lo sport vi rende libere». Parola di Barbara Bonansea, attaccante classe 1991, pluricampione d’Italia con la maglia della Juventus che, nel caldo pomeriggio di ieri, ha fatto urlare di gioia milioni di spettatori di italiani grazie alla doppietta che ha letteralmente ribaltato l’Australia, nel match inaugurale dei Mondiali 2019.
Non era certo una partita facile, quella che attendeva le azzurre allo Stade du Hainault di Valenciennes. L’Australia, infatti, è la sesta forza del ranking Fifa, squadra capace di arrivare ai quarti di finale nelle ultime tre edizioni del campionato del Mondo. Un gruppo forte e rodato che ha l’abitudine a giocare incontri da dentro o fuori in contesti di livello. L’Italia del ct Milena Bertolini, invece, il miracolo l’aveva già compiuto approdando alla fase finale dei Mondiali a distanza di ben 20 anni dall’ultima volta. Era un calcio differente: Francia 2019, per organizzazione e peso mediatico, si avvicina moltissimo ai grandi tornei maschili. Un salto di qualità che, per fortuna, vede come protagonista anche la nazionale azzurra.
L’inizio di gara contro le Matildas, per capitan Sara Gama e compagne, è contratto. Bonansea segna dopo pochi minuti su assist di Giugliano, ma la gioia viene spenta dallo sbandieramento della guardalinee e dal successivo controllo Var dell’arbitro. L’Australia quindi accelera: Foord non riesce a intercettare una conclusione della distanza fuori di un soffio, quindi al 22’ arriva il vantaggio della formazione oceanica. Proprio Gama atterra in area, in maniera ingenua e plateale, l’attaccante Kerr pronta a profittare di un preciso cross da destra di Carpenter. Proprio Sam Kerr si incarica della battuta dal dischetto: il portiere azzurro Giuliani è lesto ad intercettare la sua conclusione, ma può nulla sulla ribattuta. Il primo tempo si chiude con un rimpianto: Cernoia crossa da sinistra, la palla viene recapitata sul piede destro di Girelli che, a un passo dalla porta, trova la splendida opposizione del portiere avversario.
La seconda frazione di gara suona tutta un’altra musica per le azzurre. La sinfonia inizia al 56’, quando Bonansea ruba palla sulla trequarti sinistra, entra in area evitando un’avversaria e concludendo con un diagonale destro imparabile per l’estremo difensore Williams. Dopo la rete dell’1-1 Milena Bertolini capisce che è il momento di osare, facendo entrare la quarta punta Giacinti: le sofferenze sugli spioventi avversari sono purtroppo una costante, ma l’Italia è viva e prova il tutto per tutto per portare a casa una vittoria insperata. All’82’ viene annullata una rete a Sabatino, in posizione di fuorigioco. Quindi, allo scoccare del 5’ di recupero, ecco l’episodio che cambia la storia dell’incontro. Su una punizione da destra la palla arriva al limite dell’area piccola, Williams sceglie male il tempo dell’uscita e Bonansea, di rapina, tocca di testa il pallone del clamoroso 2-1.
È grande festa in campo, con il numero 11 della nazionale italiana che viene giustamente portata in trionfo dalle compagne. Una felicità espressa anche dalla guida di questa squadra a fine partita: «Oggi siamo partita male nel primo tempo, abbiamo avuto paura. Nel secondo tempo – conferma la Bertolini – la squadra ha reagito iniziando a giocare come sa ed è andata molto meglio. Le ragazze sono state fantastiche perché l’Australia è forte: abbiamo sofferto e avuto un pizzico di fortuna, ma quando si ha questo spirito è molto probabile che le partite le vinci. Voglio ringraziare gli italiani – conclude l’allenatrice – perché da qua abbiamo sentito l’affetto: so che tanti ci hanno guardato, mi auguro che queste ragazze li abbiano fatti un po’ innamorare e li aspettiamo alla prossima gara (contro la Giamaica il 14 giugno, ndr) che sarà un’altra battaglia».
Spazio quindi al capitano Sara Gama, colonna difensiva delle azzurre. «Sono state parecchio fisiche e me l’aspettavo. Abbiamo lavorato tanto, il ritiro è stato lungo e si è visto il lavoro perché quando abbiam cominciato a giocare ci siamo tolte di dosso tutto. Andavamo bene e non abbiamo avuto difficoltà a tenere una grande squadra come l’Australia: noi, quindi, dimostriamo di essere a un buon livello. Siamo felici – afferma la Gama – abbiamo cominciato il mondiale nel migliore dei modi: abbiamo mostrato il cuore, se vinci così vuol dire che ce l’hai».