Italia-Austria 2-1: il carattere oltre la sofferenza, azzurri ai quarti!

Dopo un buon primo tempo i ragazzi di Mancini rischiano di naufragare: ci pensano Chiesa e Pessina a dare la vittoria all’Italia. Nel finale rete austriaca di Kalajdzic
Italia quarti

Le parole del commissario tecnico Roberto Mancini, giunte subito dopo il triplice fischio finale dell’arbitro inglese Anthony Taylor, rendono bene l’idea della difficilissima serata vissuta dagli azzurri a Wembley. «L’abbiamo portata a casa perché abbiamo meritato: nel primo tempo potevamo segnare un paio di gol, poi nella ripresa c’è stato un calo, anche a causa del campo pesante. Lo sapevo che sarebbe stata la gara più complicata: forse ancor più di quella dei quarti».

Considerazioni arrivate al termine di un incontro che gli azzurri hanno giocato discretamente nel primo tempo, salvo poi quasi colare a picco durante la ripresa: i cambi di Mancini sono stati decisivi per dare la giusta sterzata nel corso dei tempi supplementari. Si comincia con Verratti che riprende il suo posto da mezzala sinistra al posto di Locatelli, eroe contro la Svizzera: Acerbi si posiziona accanto a Bonucci in difesa, al posto di capitan Chiellini. Tutti confermati, invece, i protagonisti dei primi due successi nella fase a gironi: l’Austria, presentatasi con un accorto 4-1-4-1, inizia in maniera rabbiosa e cerca di pressare l’Italia, soffocandone subito le fonti di gioco.

Gli azzurri si affacciano dalle parti del portiere avversario solo al 16’, quando il rasoterra di Barella chiama Bachmann alla parata di gamba: 15 giri di lancetta più tardi giunge l’occasione migliore, con Immobile che dai 30 metri lascia partire una staffilata che si stampa sul palo alla destra del portiere avversario. La manovra azzurra, per il resto, fa una gran fatica: Alaba e Baumgartner a sinistra e la coppia Lainer-Laimer a destra riesce a contenere bene gli assalti degli esterni azzurri, mentre Grillitsch e Schlager fanno buona guardia al centro.

Chi si aspetta una ripresa più gagliarda viene subito deluso: la condizione fisica dei ragazzi di Franco Foda sembra infatti nettamente migliore, con Arnautovic e compagni che si fanno sempre più pericolosi dalle parti di Donnarumma. Al 63’ Sabitzer mette i brividi a Donnarumma: tre minuti dopo, invece, il Var annulla la rete del vantaggio austriaco siglata di testa da Arnautovic. Il fuorigioco salva gli azzurri, in grande difficoltà. I cambi di Mancini provano a smuovere la situazione: entrano prima Locatelli e Pessina (fuori Barella e Verratti), quindi Chiesa e Belotti per Berardi e Immobile.

Saranno le sostituzioni della svolta: il secondo tempo si chiude senza scossoni, a parte un possibile tocco di Pessina su Laimer in area che ha fatto urlare al rigore gli austriaci. Nei supplementari, invece, tutto cambia come per magia: Spinazzola da sinistra cambia gioco e serve l’accorrente Chiesa che, dopo aver eluso Lainer con una gran finta, scarica di rabbia un sinistro su cui Bachmann può nulla. Il vantaggio, arrivato al 95’, è una vera e propria liberazione: l’Italia si sblocca e Insigne prova a pizzicare Bachmann da punizione. Si tratta del preludio al 2-0, giunto al minuto 105: Belotti protegge splendidamente palla in area di rigore e, da terra, serve un pallone che Pessina deposita in rete di sinistro, dopo aver evitato l’intervento di Hinteregger.

La festa in campo e panchina sembra essere il preludio della fine: l’Austria però non molla e torna sotto col neo entrato Kalajdzic, splendido in avvitamento di testa ad anticipare Locatelli e battere Donnarumma sul suo palo. È l’ultimo brivido della notte europea di Wembley, che si chiude con la grande festa azzurra e l’appuntamento ai quarti di finale: si giocherà il 2 luglio, a Monaco di Baviera, contro la vincente di Belgio-Portogallo. Sarà un match complicatissimo: questa Italia dalle risorse infinite e dal cuore grande, però, ha il diritto-dovere di non temere nessuno.

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons