Italia all’esame Ibra: vincere per volare
Contro le statistiche avverse, i sorteggi potenzialmente contrari e un incubo di nome Ibra che, di fatto, ci ha estromesso da Euro 2004 con un colpo da karateka: Italia-Svezia è la partita della riconferma, dopo quel capolavoro di tattica e cinismo che la vittoria col Belgio ha pienamente rappresentato.
Riconferma contro un trend che, dal 2002 in poi, non ha più visto gli azzurri vittoriosi nella seconda partita di Mondiali ed Europei. Cinque pari e due ko, tra cui l’onta dell’1-1 con i neozelandesi nel 2010, la dolorosa sconfitta contro i costaricensi in Brasile due anni fa e proprio l’1-1 contro Ibra e compagni nell’Europeo giocato in Portogallo nell’ormai lontano 2004. Un risultato allora letale per le speranze della truppa azzurra di superare il primo turno, dato il clamoroso “biscotto” messo in scena nel derby nordico tra Svezia e Danimarca che rese inutile la vittoria dell’Italia contro la Bulgaria.
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