Islam italiano sempre più italiano
Al "Villaggio per la terra", a Roma, cristiani e musulmani raccontano comunità che si integrano reciprocamente e così la paura di chi è diverso da sé evapora come inesistente
Al Galoppatoio di Villa Borghese, nel cuore di Roma, si vive in diretta un'esperienza di integrazione cominciata vent'anni fa e che può esser motivo di speranza in un'epoca in cui pare che sia impossibile anche solo ipotizzare una convivenza almeno accettabile tra musulmani e cristiani. Sul palco del "Villaggio per la terra", il Movimento dei Focolari romano ha voluto presentare volti e azioni che mostrano che la "reciproca integrazione" tra musulmani e cristiani in Italia va meglio di quanto non si pensi.
Che sia una "regata" nel mare di Trieste, un concorso letterario a Teramo, una simpatica operazione di ascolto reciproco tra giovani musulmani e cristiani nel quartiere romano di Centocelle, la cifra di questa gente è quella del dialogo. Che si articola in tre momenti costitutivi: incontro, condivisione, azione.
Del primo momento ha parlato il direttore di Città Nuova Michele Zanzucchi, autore del libro "L'Islam spiegato a chi ha paura dei musulmani", attorno al quale è stato costituito il programma di oggi: "L'incontro è il primo momento del dialogo accessibile a tutti. Perché guardare negli occhi non è vietato a nessuno". Shahrzad Houshmand, teologia iraniana, dice invece come "la condivisione nel dialogo interrelazioni sia provocato dalla reciproca accettazione e dal rispetto per la ricchezza altrui". Mentre l'imam di Trieste, Nader Akkad, racconta una serie di azioni comuni in cui "ci si conosce, ci si apprezza, ci si rispetta, ci si vuol bene… cosicché la paura di chi è diverso da sé si evapora come inesistente".
Ma quanto raccontato non è qualcosa di limitato a pochi luoghi in Italia. Il direttore di Città Nuova racconta di avere incontrato in una trentina di città italiane, in occasione di altrettante presentazioni del libro in questione, comunità musulmane, cristiane e laiche che mostrano come il rapporto tra chi ha una fede musulmana e cristiana, o un pensiero laico, è molto più diffusa di quanto non si pensi. C'è un tessuto civile che mostra come l'integrazione reciproca in Italia sia efficace, basandosi sulla prossimità e l'accoglienza.