Ischia, dopo il sisma la solidarietà
Era la sera del 21 agosto quando, un terremoto di magnitudo 4 della scala Richter ha causato molti danni nella piccola zona collinare dei comuni di Casamicciola Terme e Lacco Ameno sull’Isola d’Ischia. Due donne sono morte e più di mille persone hanno perso la propria casa perché crollata o seriamente danneggiata. Dopo qualche ora dal sisma, è subito partita una grande macchina di solidarietà per aiutare gli sfollati. La Caritas diocesana, grazie alla rete delle 25 parrocchie presenti sul territorio, si è subito affiancata all’unità di crisi della Protezione civile nel raccogliere la solidarietà dell’intero territorio isolano (ubicando dei luoghi di raccolta) e nel recepire con facilità le richieste dagli sfollati, utilizzando delle “antenne umane”, cioè dei volontari per recepire i bisogni della gente. Ogni giorno sono stati distribuiti 700 pasti e consegnati beni di qualsiasi natura. Ogni mattina i canali ufficiali Caritas inviavano un messaggio con le richieste degli sfollati attraverso i social, WhatsApp e la stampa locale, e da lì partiva la gara di solidarietà fra gli isolani che volevano dare una mano. I beni richiesti arrivano in pochissimo tempo: dal latte per i bambini ai pannoloni per gli anziani, dalle coperte alle stoviglie. «Il nostro compito – spiega Luisa Pilato, volontaria Caritas – è di raggiungere e stare vicino a tutti gli sfollati che vivono in un clima di paura, cercare di creare un dialogo, confrontarsi, aiutarli, non lasciarli soli. Abbiamo fin da subito fatto rete con le altre associazioni, in modo tale da coordinarci meglio con tutte le realtà del territorio. Abbiamo creato dei punti di ascolto psicologici sia nelle postazioni delle aree di ristoro, nelle zone più colpite dal terremoto, sia a domicilio». Mai come in questo momento l’isola ha ritrovato quell’unità e solidarietà che caratterizza il popolo ischitano. Ed è stato bello poter trovare casa ai fratellini estratti vivi dalle macerie del terremoto. «La famiglia Toscano – i tre bimbi insieme al papà Alessandro e alla mamma incinta di una bimba – hanno trovato dimora presso la casa canonica della parrocchia della Mercede, grazie alla disponibilità del parroco, don Pasquale Mattera, e della comunità parrocchiale, che non vedeva l’ora di avere questa famiglia nel proprio territorio», ci ha raccontato Luisa, visibilmente emozionata. Papà Alessandro ha ricevuto il forte sostegno del vescovo di Ischia, Pietro Lagnese, e di tutta la Chiesa locale, insieme alla solidarietà dell’intera isola.