Ischia saluta padre Filippo
“Sono venuto a vivere con voi”: furono queste le prime parole di Filippo Strofaldi appena giunto a Ischia il 14 febbraio 1998. In quel sabato di san Valentino di 14 anni fa “fu amore a prima vista” tra il nuovo vescovo e il popolo ischitano che lo accoglieva con gioia.
Una promessa mantenuta e rispettata in questi anni in cui ha guidato come un padre la Diocesi dell’isola verde, perla del golfo di Napoli, ricca di storia, fede, tradizioni ma anche facile preda di chiusure che padre Filippo (così ha voluto essere chiamato dai fedeli) ha cercato di comprendere e superare, aprendo gli orizzonti della Chiesa locale all’immenso mare della storia.
Padre Filippo lascia il suo incarico anzitempo rispetto alla scadenza naturale per motivi di salute che gli avrebbero impedito di seguirla con la dedizione e la passione che ha sempre messo nel suo ministero. La lascia “in punta di piedi”, senza clamore, come nel suo stile, e tornano alla mente i tanti momenti vissuti con lui: le lettere pastorali, le vocazioni suscitate, gli eventi che sembravano irrealizzabili, l’amore per i giovani e gli ammalati, i pranzi di natale con gli anziani, i momenti dolorosi superati con la preghiera e la vicinanza fraterna.
Indimenticabile la storica venuta di Giovanni Paolo II, il 5 maggio 2002, un evento impensabile per un’isoletta come Ischia, ma non per questo vescovo gioviale ma “testardo” che ce l’ha messa tutta per realizzare un sogno impossibile da dimenticare.
E ancora nel 2003 il ritorno definitivo sull’isola del corpo di san Giovan Giuseppe della Croce, patrono della Diocesi, sepolto a Napoli, oggi per sempre nella sua terra natia.
Tante le vocazioni nate sotto il suo episcopato e le ordinazioni di nuovi sacerdoti, grande l’attenzione per la pastorale vocazionale, per i ragazzi e i giovani, che padre Filippo sin dal suo arrivo ha voluto amare e coinvolgere in modo del tutto speciale perché si sentissero parte viva della Chiesa e non spettatori lontani e annoiati.
Amante della musica, musicista e cantante, padre Filippo nell’anno giubilare del 2000 ha inciso con il gruppo “Il giardino dei semplici” e l’amico vescovo Bruno Forte il cd “Canta e Cammina” e in ogni apparizione ha cercato di coniugare la catechesi parlata a quella musicata per far entrare ancora di più nei cuori il messaggio del Vangelo.
Non è mancato nel suo episcopato il mistero del dolore e della sofferenza, con il trapianto di fegato nel 2005 e i relativi problemi che si sono trascinati fino ad oggi con la definitiva decisione di rimettere il mandato episcopale nelle mani del Papa.
Eppure, padre Filippo non ha mai perso l’entusiasmo e l’amore per la sua terra e per la sua gente. Ha anche devoluto dei suoi beni personali alla diocesi, facendo così nascere a Forio d’Ischia il centro di prima accoglienza “Giovanni Paolo II” diretto oggi dalla Comunità Nuovi Orizzonti di Chiara Amirante.
L’apostolo Paolo, al termine della sua missione scrive agli abitanti di Efeso: “non mi sono sottratto al compito di annunziarvi tutta la volontà di Dio”.
In queste parole c’è anche il senso dei 14 anni che padre Filippo ha condiviso con la sua Diocesi di Ischia, un messaggio di Amore vero che continuerà a circolare e a portare frutti nel cuore di chi saprà sempre aprirsi con coraggio al messaggio di un Dio che rende piena la vita.