Iraq il terrore alle nostre porte
Nuova serie di attentati contro la comunità cristiana a Bagdad
Ancora fuoco in Iraq. Ancora morti. Di nuovo presa di mira la piccola comunità cristiana. L’attacco – colpi di mortaio e decine di bombe artigianali – è stato sferrato martedì sera e nella mattina di mercoledì tra le 6 e le 8 (ora italiana) contro le case dei cristiani in diverse parti di Bagdad. Ieri sera è rimasto ferito anche un bambino di 4 mesi. Secondo le primissime informazioni rilasciate da un responsabile del Ministero dell’Interno all’agenzia di stampa francese “France presse”, i morti sarebbero finora tre e 26 i feriti.
“Un profondo sconforto avvolge la nostra comunità – dice all’agenzia cattolica Fides mons. Atanase Matti Shaba Matoka, arcivescovo siro-cattolico di Baghdad -. L’ondata di attacchi è sempre più forte. Dieci giorni fa la strage nella nostra cattedrale. Oggi hanno colpito le nostre case. Le famiglie piangono, tutti vogliono fuggire. E’ terribile”. E continua: “Il terrore bussa alle nostre porte. Vogliono cacciarci via, e ci stanno riuscendo. Il paese è in preda alla distruzione e al terrorismo. I cristiani soffrono sempre più e vogliono abbandonare il paese. Non abbiamo più parole”. “Chiediamo – è l’appello dell’arcivescovo – un pronto intervento della comunità internazionale e supplichiamo il Papa e la Chiesa universale di venire in nostro aiuto. Oggi non possiamo fare altro che sperare e pregare in lacrime”.
La gente è in preda al panico, dice il Vicario Episcopale siro-cattolico Mons. Pios Kasha. "Noi non sappiamo cosa fare, ma ciò che è certo, è che questo spingerà i cristiani ancora di più ad emigrare”.