Ipotesi su Piero

Il saggio di Vittorio Giacci su Piero della Francesca affronta preliminarmente il rapporto tra immagine e pittura, evidenziando che il visibile pittorico è statico, mentre quello cinematografico è dinamico. Solo quest’ultimo, costruito sulla «dinamizzazione dello spazio» e sulla «spazializzazione del tempo» (Panofvski), può compiutamente esprimere infatti il combinato effetto delle due dimensioni. Stabilita questa fondamentale distinzione "ontologica" fra le due forme di espressione artistica, l’Autore passa a considerare i diversi tipi di relazione che si possono venire a creare tra cinema e pittura: documentari sulla pittura; biografie di pittori; film teorici sulla pittura; film in cui la componente pittorica funziona come ipertesto, identificandosi con la costruzione formale del film; film sulla rappresentazione pittorica; film nella cui narrazione sono coinvolti dei quadri.Fra gli autori che nelle loro opere hanno tenuto presente il grande pittore rinascimentale, nelle diverse forme possibili sopra evidenziate,Giacci ricorda il Pier Paolo Pasolini de Il Vangelo secondo Matteo (1964), il Valerio Zurlini de La prima notte di quiete (1972), l’Andrej Tarkovskij …
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