Io passeggero per Fiumicino bloccato alla partenza
«Fuori servizio». La scritta sugli shuttle che collegano la stazione Termini con l'aeroporto di Fiumicino annuncia l'inizio di una giornata da dimenticare.
«Nessuno potrà arrivare a Fiumicino, ordine della polizia». Alle 6 del mattino, l'autista del pullman è al volante come se in realtà fosse pronto a partire. «Non provate a prendere un taxi, la strada è bloccata per consentire i soccorsi», è il suo consiglio.
Silenzio e sguardi smarriti, i turisti stranieri non capiscono. «Sai perché non si parte?», domando ad un americano che ammette «No, nessuno mi ha dato una spiegazione». La notizia dell'incendio al T3, il Terminal dei voli internazionali, per un corto circuito nell’area commerciale era stata diffusa nella notte, ma sembra cogliere tutti di sorpresa. I primi messaggi delle compagnie aeree arrivano quando gran parte dei viaggiatori è già coinvolta nel blocco dei trasporti.
Le notizie vengono lette sui telefonini, che passano di mano in mano tra i viaggiatori come se l'informazione fosse un atto di carità, mentre le Autorità si preoccupano di garantire il deflusso dei viaggiatori. «Qui la situazione è sotto controllo, pensate a Tiburtina» comunica con soddisfazione un poliziotto.
Tutto incredibilmente in ordine. «Se l'incendio è al T3, perché bloccate anche i passeggeri del T1?». A chi accenna una protesta contro la disinformazione la risposta arriva dai facchini romani: «Se ve bloccano, è na cosa grave, fidateve». Così tra i viaggiatori intercontinentali prevale la rassegnazione di chi non può capire; li riconoscono dalle grandi valigie che muovono con discrezione, quasi a non volere rompere quella calma irreale. L'ultima sentenza per loro arriva dal tabellone delle partenze di Termini: «Treno cancellato» è ormai il sinonimo di Fiumicino aeroporto. Per migliaia di turisti non c'è scampo: il viaggio per il Leonardo da Vinci costerà più tempo di un volo intercontinentale.