Io e te
Ammaniti- Einaudi
Dopo Che la festa cominci, romanzo graffiante e dissacrante a sfondo politico, Ammaniti ci propone un testo breve in cui torna al tema dell’adolescenza, raffigurata come terra di frontiera, paura, angoscia e smarrimento. Il protagonista è Lorenzo, quattordicenne un po’ chiuso e introverso con la paura di scoprire il mondo. Alle spalle una famiglia protettiva e preoccupata, troppo ansiosa di vederlo sbocciare.
Lorenzo vive appartandosi. Per reggere l’urto del confronto con i coetanei si mimetizza: vestire, parlare, pensare come i più aggressivi della classe gli serve per mettersi al riparo dai loro attacchi. Un processo di emulazione generato soprattutto dalle aspettative dei genitori che vorrebbero un «figlio come tutti gli altri» e che lo induce a simulare un’immaginaria vacanza in montagna con gli amici di scuola.
Una vacanza che Lorenzo trascorre invece nella cantina di casa, tra merendine, romanzi, musica e playstation; un mondo ovattato che lo protegge dalla vita come un guscio, senza le paure e i rumori molesti della vita che scorre fuori. Ma quando il racconto sembra avere trovato un proprio ritmo tra piccoli gesti e ordinarie banalità, nella cantina irrompe una giovane ragazza, una sorella di cui appena conosceva l’esistenza, naufraga come lui di un mondo di adulti incapaci di ascoltarla. Una ragazza con seri problemi di droga.
Il lettore precipita di colpo insieme ai due ragazzi nel tunnel stretto che dall’adolescente porta alla vita adulta. Il dolore, le contraddizioni degli adulti, le paure, il femminile irrompono salutari nella vita di Lorenzo, facendo rompere il guscio che lo isola e lo protegge. Una scrittura rapida ed essenziale, a colpi di penna come di fioretto, scolpisce un racconto che si legge in una manciata di minuti ma che si imprime come un’istantanea nelle emozioni del lettore.