“Io, cosa posso fare per lui?”
L’esperienza qui riportata fa parte del progetto Goccia dopo Goccia, che mira ad aiutare i profughi karen al confine tra Thailandia e Myanmar, persone sole e abbandonate a Ho Chi Minh City, bimbi con problemi di denutrizione in Myanmar che vivono solo di “due uova alla settimana”. In tutto vengono aiutate circa 900 persone annualmente, e in dieci anni di attività sono state raggiunte 10mila persone, coinvolgendo adulti, famiglie e gruppi in Italia, Svizzera e Austria, collegando un migliaio di studenti e adulti in un ponte di solidarietà che abbraccia i continenti. Ce ne racconta Luigi Butori, focolarino italiano da diversi anni in Asia.