Invito a teatro
Ritratto di un artista da vecchio, a Palermo
Bernhard Minetti (1905-1998) è stato uno dei più grandi interpreti di teatro del ‘900. Lo scrittore austriaco Thomas Bernhard, che lo ha avuto come interprete di molti dei suoi testi, ne scrisse uno apposta per lui, nel quale l’attore, ormai anziano e solitario, trascorre una notte di capodanno in attesa di andare in scena per l’ultima volta nel ruolo di Re Lear. In un inarrestabile flusso di coscienza, Minetti riflette sulla propria vita e sul senso del teatro, senza risparmiare giudizi caustici e impietosi su una società istupidita e un teatro svuotato di senso. Il tragico epilogo assume il significato di un estremo atto di ribellione. In questa nuova messa in scena, il regista Roberto Andò ha affidato il ruolo di Minetti al grande attore italiano Roberto Herlitzka. “Minetti. Ritratto di un artista da vecchio”, di Thomas Bernhard, regia Roberto Andò, traduzione Umberto Gandini, con Roberto Herlitzka, Roberta Sferzi, Verdiana Costanzo, Pierluigi Corallo, Vincenzo Pasquariello, Matteo Francomano, scene e luci Gianni Carluccio, costumi Daniela Cernigliaro, suono Hubert Westkemper. Produzione Teatro Biondo Palermo. Fino al 13/3.
Aeros, danza e acrobazia
Un mix di potenza fisica, acrobazia, humor. Una fusione di grazia e fluida energia mutuata dalla danza e prestanza sportiva. Un mix scenico nato dalla creatività di tre grandi star della danza internazionale – i coreografi Daniel Ezralow, David Parsons e Moses Pendleton – unito alla fenomenale fisicità atletica dei campioni della Federazione Rumena di Ginnastica Artistica, Ritmica e Aerobica, una delle più medagliate del panorama sportivo mondiale. Spettacolo unico nel suo genere, il cui titolo gioca sul doppio senso del “in aria” e “eros”, nasce da un’idea di Antonio Gnecchi Ruscone che ha voluto unire per la prima volta il talento dei tre coreografi con la geniale intuizione di utilizzare un cast composto di un gruppo di atleti invece che di danzatori.
Le straordinarie capacità atletiche del gruppo di ginnasti creano uno spettacolo dove i corpi sono gli assoluti protagonisti della scena, esaltati dal gioco di luci e ombre e dalla musica che scandisce i loro movimenti. Con gli eleganti e avvolgenti costumi di Missoni gli atleti volteggiano e si inseguono nell’aria, in spazi che riproducono gli elementi naturali dell’acqua, del cielo e del fuoco. “Aeros”, a Milano, Teatro degli Arcimboldi, dall’11 al 13/3; 14, Firenze, Teatro Verdi; 15 Genova, Politeama Genovese; 16, Torino, Teatro Colosseo; 18, Trieste, Politeama Rossetti; 19-20, San Dona' di Piave – Teatro Astra; 21, Azzano Decimo, Teatro Mascherini; 22, Lucca, Teatro del Giglio.
L’attualità di “Love bombing”, a Roma
“Ho immaginato – così scrive il regista Giuseppe Miale di Mauro – che il mondo abbia fatto diventare il califfato molto più potente di quello che è ora, e che i Mujahideen abbiano conquistato l’occidente sterminando chiunque non fosse musulmano. Un nuovo genocidio, e come tale, non diverso da quelli passati. Lo stato Islamico, quindi, come pretesto per raccontare il disfacimento dell’umanità. Ho nascosto cinque uomini in un bunker nel disperato tentativo di sopravvivenza. Creando un microcosmo in cui resiste il senso di appartenenza, di fratellanza, quel briciolo di civiltà che l’attacco islamico sembra aver sepolto insieme a tutte le teste tagliate, finché uno del gruppo riesce a catturare un Mujahideen e decide di portarlo all’interno del bunker per torturarlo e vendicarsi. È questo l’episodio che scatenerà un conflitto tra i cinque personaggi e li costringerà a dover scegliere tra quello che erano e quello che sono diventati”. L’attenzione all’attualità, alla cronaca, alle problematiche che attanagliano il nostro spazio vitale e creativo, sono da sempre spunto di riflessione per il collettivo Nest, e molto spesso diventano gli argomenti degli spettacoli che si decide di portare in scena.“Love bombing”, scritto e diretto da Giuseppe Miale di Mauro, con Gennaro Di Colandrea, Giuseppe Gaudino, Antonio Marfella, Adriano Pantaleo, Giovanni Serratore, Andrea Vellotti , luci Luigi Biondi e Giuseppe Di Lorenzo, scenografia Carmine Guarino e Dino Balzano, costumi Giovanna Napolitano. Produzione Napoli Est Teatro in collaborazione con BluTeatro. A Roma, teatro dell’Orologio, dal 10 al 13/3.
Modigliani è Marco Bocci
Raccontare la vita e l’opera del celebre artista oggi, non significa solo rendere omaggio a uno dei nostri pittori più famosi e amati al mondo ma anche a un intero periodo storico: dietro all’autore delle donne dal collo lungo c’è una vita vissuta in uno dei momenti più dinamici, movimentati e stimolanti della storia del Novecento europeo. Non si può raccontare Modigliani senza descrivere le donne che lui ha amato e dipinto, con la loro dolcezza, la loro impenetrabilità e sensualità. Raccontare Modigliani significa rappresentare anche una delle storie d’amore più famose e commoventi che abbiano mai riguardato un artista: quello con Jeanne Hébuterne, che avrà un grande finale tragico e romantico. A raccontare il grande artista livornese nel periodo parigino è il testo di Angelo Longoni, anche regista, che dirige l’attore Marco Bocci con Romina Mondello, Claudia Potenza, Giulia Carpaneto, Vera Dragone. “Modigliani”, di Angelo Longoni, musiche Ryuichi Sakamoto, scene Gianluca Amodio, costumi Lia Morandini, contributi video Claudio Garofalo. Produzione Alessandro Longobardi per OTI e Mario Minopoli per Pragma. Al teatro Quirino di Roma, dall’8 al 20/3. In tournèe.
A Pisa, Shakespeare in danza
Vahan Badalyan, considerato il miglior protagonista della scena teatrale armena, e la coreografa italiana Angela Torriani Evangelisti, fondatrice nel 1992 di Versiliadanza, tornano a lavorare ad una seconda coproduzione italo-armena. Entrambi affascinati dall’opera di Shakespeare, a cui avevano dedicato individualmente progetti precedenti, si addentrano insieme nel vasto universo shakespeariano creandone una nuova trasposizione nel linguaggio della danza e del teatro, ispirandosi ai quattro capolavori: Amleto, Otello, Macbeth e Re Lear. Lo spettacolo è un viaggio polifonico, un montaggio talvolta surreale, attraverso queste opere sulla base dei parallelismi tra le figure principali, situazioni e scene. La composizione dei diversi quadri esalta la tavolozza dei colori intensi della natura umana e della sua affettività, mentre le esperienze d'amore e altri drammi della vita sono portate in scena da Arsen Khachatryan, Leonardo Diana e Angela Torriani Evangelisti. “SDD SHAKESPEARE DEAD DREAMS”, a Pisa, Chiesa di Sant’Andrea, il10 marzo.