Invito a teatro

Dall’intramontabile classico di Goldoni, alle domande sulla guerra di Virginia Woolf; dal sogno americano di Arthur Miller, al Dopoguerra milanese di Laura Curino, e alla canzone di Modugno; fino al racconto di un ex boss di oggi, Cosimo Rega
teatro

La Locandiera a Parma

Lucido e intelligente osservatore del suo tempo, Goldoni merita una riflessione anche alla luce della contemporaneità di cui si fa portatore. Di qui la dedica che Fondazione Teatro Due con la messa in scena della commedia in cui le classi sociali e le tensioni politiche s’incontrano (e si scontrano) riflettendo la situazione della Venezia di metà ‘700. Ironia e inganno vanno di pari passo con un discorso politico sul filo del rasoio, in un allestimento scevro da trine e vezzi e focalizzato sulla reale portata del capolavoro di Goldoni. La Locandiera, di Carlo Goldoni, regia Walter Le Moli con l’Ensemble Stabile degli attori del Teatro Due, luci Claudio Coloretti, costumi Gianluca Falaschi, spazio scenico Mario Fontanini. A Parma, Teatro Due, fino al 13/12.

 

Le virtù dell’oscurità di Virginia Woolf a Prato

“Cosa possiamo fare per prevenire la guerra”. Da questa domanda parte la riflessione di Virginia Woolf nel saggio teorico Le tre ghinee (1936-1937) in cui osserva impietosamente le cause eterne, sempre presenti anche in noi stessi, della violenza: la vanità, il desiderio di onori, di fama, di potere. Mettendo a confronto il punto di vista femminile e maschile sulla questione guerra, ci invita a individuare i germi delle dittature che spesso assumono le vesti smaglianti dell’autoaffermazione. Due drammaturghe, Paola Bigatto e Lisa Capaccioli, di generazioni diverse e con differenti esperienze teatrali, si uniscono osservando con sguardo contemporaneo lo stile, la scrittura e le considerazioni appartenenti ad uno dei più grandi miti letterari del ‘900. “Virtù dell’oscurità”, drammaturgia e regia di Paola Bigatto e Lisa Capaccioli, con Elena Ghiaurov, Valentina Cipriani,Francesco Dendi, Antonella Miglioretto. Produzione Teatro Metastasio Stabile della Toscana. A Prato, Teatro Magnolfi, fino al 29/11.

 

 

Uno sguardo dal ponte” con Sebastiano Somma

Scritto nel 1955, tra i più importanti testi della drammaturgia americana del Novecento, Arthur Miller riprende la vera storia di una delle pagine più drammatiche del sogno americano. Racconta la miseria degli immigrati italiani, la loro difficoltà di adattarsi al nuovo mondo, l’incapacità di comprendere un sistema di leggi che ritengono differente dall’ordine naturale delle cose e, soprattutto, la vacuità del “sogno americano”, che porterà ad una tragedia annunciata. Il regista Enrico Lamanna riprende il dramma interiore di Eddy Carbone (interpretato da Sebastiano Somma), della sua famiglia, la vita com’era negli anni 50 per gli emigrati italiani a New York  con i loro sogni e le loro illusioni. ”Uno sguardo dal ponte”di Arthur Miller, traduzione di Masolino D’Amico, musiche di Pino Donaggio, regia di Enrico Lamanna. A Roma, Teatro Parioli Peppino De Filippo, Dal 26/11 al 13/12.

 

La storia della Fiera di Milano

Tra storia e commedia, una grande avventura, dal Dopoguerra ai giorni nostri e al nuovo millennio delle moderne tecnologie, attraverso il racconto teatrale di Laura Curino: un com’eravamo, come siamo e saremo, un omaggio a Milano attraverso due istituzioni, la Fiera e il Piccolo, che ne sono il simbolo, in Italia e nel mondo.  “Bella e Fiera “, di Laura Curino, regia Emiliano Bronzino. Produzione Piccolo Teatro Milano, al Teatro Grassi fino al 29/11.

 

Un ex boss si racconta

Ex boss, condannato all’ergastolo “ostativo” (quello più duro, fine pena mai) Cosimo Rega ha sconfitto la camorra con il teatro. La sua storia inizia nel reparto Alta Sicurezza del carcere di Rebibbia di Roma. Cosimo oggi è attore e scrittore, ha fondato la prima compagnia teatrale di Rebibbia, gli mancano pochi esami alla Laurea in Lettere e Filosofia a Tor Vergata. Grazie ai fratelli Taviani, è diventato famoso interpretando il ruolo di Cassio nel film “Cesare deve morire”. Ora si racconta con lo spettacolo “noveEtrentatré”. E inizia il suo viaggio portando dentro di sé tante maschere: figlio, marito, padre, camorrista, detenuto, amico, nemico e assassino. Tanti personaggi in una sola persona.“noveEtrentatré” di Tiziana Sensi, con Cosimo Rega. A Roma, Teatro Vascello, al 24 al 26/11

 

 

Giuseppe Fiorello canta Modugno

Dopo il grande successo della prima e della seconda edizione, torna lo spettacolo che vede protagonista l’attore siciliano:“Salgo a bordo del deltaplano delle canzoni di Domenico Modugno e sorvolo la mia infanzia, la Sicilia e l’Italia di quegli anni, le facce, le persone, vicende buffe, altre dolorose, altre nostalgiche e altre ancora che potranno sembrare incredibili. Attraverso questo viaggio invito i protagonisti della mia vita ad uscire dalla memoria e accompagnarmi sul palco, per partecipare insieme ad un avventuroso gioco di specchi”.“Penso che un sogno così…” diGiuseppe Fiorello e Vittorio Moroni, regia di Giampiero Solari, musiche dal vivo diDaniele Bonaviri eFabrizio Palma. A Roma, Teatro Sistina dal 24 al 29/11.

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