Invito a teatro

Al via, a Roma, la 23esima edizione de "Le vie dei festival" diretta da Natalia Di Iorio, rassegna di particolare interesse per la vita culturale della città. Quest’anno sarà dato spazio all’incontro del linguaggio teatrale con quello musicale, declinato nei suoi diversi generi: popolare, sinfonico, jazz
teatro

Ha ospitato, nella sua lunga storia a partire dal 1994, artisti sconosciuti divenuti in seguito protagonisti della scena italiana ed internazionale: il duo Scimone-Sframeli, Eimuntas Nekrosius, Marco Paolini, Toni Servillo, William Kentridge, Pippo Delbono, Alain Platel. Solo per citare alcuni illustri nomi. Nel corso delle più recenti edizioni, “Le vie dei Festival” ha modificato in parte la sua impostazione di partenza: non più la rassegna che ospitava i migliori spettacoli visti nelle manifestazioni estive nazionali ed internazionali, ma un festival che, oltre a proporre creazioni provenienti dalle rassegne estive, si fa promotore di nuovi progetti, che poi continua a seguire per garantire loro una vita futura. Questo “nuovo corso”, avviato nel 2013, ben si coniuga con la scelta del rischio culturale, in quanto un festival deve essere il luogo deputato alla sperimentazione di nuovi linguaggi, cogliere le nuove tendenze per offrire al pubblico proposte emergenti, spesso rivelatrici di realtà in divenire. La XXIII edizione presenta 22 titolidi cui7 produzioni o coproduzionitutte in prima nazionale. Il fatto che molti degli spettacoli sono previsti per un solo giorno risponde a una scelta “tecnica”, in quanto ciò consente alle compagnie di ritornare nella stagione successiva nel cartellone di uno dei teatri romani.

 

 

Ad aprire il festival, il 22, sarà, fresco di debutto a Torino Danza,Sylphidarium. Maria Taglioni on the ground, di Francesca Pennini e CollettivO CineticO una rivisitazionedel balletto classico La Sylphide con uno sguardo entomologico che ribalta verticalmente la prospettiva su tempo, tradizione e postura, mentre la musica di Francesco Antonioni dialoga con le partiture fluide di Chopin in un botta e risposta percussivo e ritmico eseguito dal vivo. Ritorna il “teatro antropologico” de Gli Omini con Ci scusiamo per il disagio, prodotto dall’Associazione Teatrale Pistoiese, spettacolo condotto con la consueta ironia, che mira, attraverso un’indagine territoriale condotta a partire dalla stazione di Pistoia, a valorizzare e far conoscere la Porrettana, una delle linee ferroviarie più antiche e suggestive d’Italia. Lino Musella, sarà il protagonista di L’ammore nun’è ammore, versione in napoletano di alcuni sonetti di Shakespeare tradotti e traditi dal poeta Dario Jacobelli. Teatro politico quello di una delle più affermate compagnie della scena messicana, Lagartijas tiradas al sol, presenteranno Tijuana – la democrazia in Messico 1965-2015, un progetto di e con Gabino Rodrguezche, partendo dalla sua esperienza di operaio a salario minimo in una fabbrica di Tijuana (Bassa California), pone interrogativi che riguardano tutti in ogni parte del mondo: cosa ci aspettiamo dalla democrazia e  dalla politica? In un paese in cui 50 milioni di persone vivono con il salario minimo, Rodrίguez ha assunto per 6 mesi un’altra identità, quella dell’operaio Santiago Ramírez, per vivere e poter poi raccontare dall’interno quella realtà.

 

Di Fabrizio Falco, giovane attore e da poco regista, il Festival presenta due spettacoli. Affiancato da Francesco Marino, interpreta Galois, non solo il geniale matematico autore dell’omonima teoria, ma anche uomo di grandi passioni, politiche e amorose, come ce lo restituisce Paolo Giordano in un monologo-confessione; quindi, insieme a Alessandro Federico, Sara Putignano, Alessia Giangiuliani, sarà in The Effect, di Lucy Prebble, testo cheparla di amore, di depressione e dei limiti della scienza, facendo emergere reazioni e interrogativi durante la sperimentazione clinica.

Molte le altre novità.L'uomo con gli occhiali da hipster, di Jordi Casanovas, nuovo progetto di Roberto Rustioni; Angelo Curti conGenoves’; Nina(Montreux 1976), progetto originale di Nicola Russo e della Compagnia Monstera; Nicola Russo nel reading Vite al confino, di Gianfranco Goretti eTommaso Giartosio; Hai appena applaudito un criminale, tratto dall’omonimo libro di Daniela Marazita, regia del poco più che ventenneAlessandro Minati; Terra matta di Vincenzo Rabito, ridotto e interpretato da Rosario Lisma; Amleto + Die FortinbrasMaschine di Roberto Latini una scrittura scenica che si ispira a sua volta al testo di Heiner Müller; Dalle ceneri,di Tahar Ben Jelloun, un atto d’accusa contro l’ottusa stupidità della guerra – di tutte le guerre – che non lascia solo rovine, ma anche migliaia di corpi insepolti che errano senza dimora, regia di Massimo Luconi; Vuoto d’amore nessuno mi pettina bene come il vento,omaggio ad Alda Merini realizzato e interpretato da Enrica Rosso, in un percorso  itinerante attraverso ilParcodella Salute e del Benessere, per  accedere quindi al toccante e suggestivo Museo Laboratorio della Mente. Le vie dei Festival si concluderà all’Auditorium Parco della Musica,  l’8 ottobre, con la prima nazionale del Concerto per Amleto, di e con Fabrizio Gifuni, il quale, con la consulenza musicale di Rino Marrone e in un originalissimo dialogo con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese, mescolerà le parole di Shakespeare alla musica di Dmitrij  Šostakovičche per Amleto compose due partiture: la prima per il teatro nel 1932 (op. 32a) e la seconda per il film Hamlet, regia di Grigori Kozinte, realizzato nel 1964.

 

“Le vie dei festival”, dal 22/9 al 16/10, al Teatro Vascello, all’Auditorium,  in altri spazi romani e a Ostia, al Teatro del Lido.

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons