Introduzione. Il discepolo del carisma

In ricordo di Giuseppe Maria Zanghí, primo direttore di Nuova Umanità
Il 23 gennaio scorso ci ha lasciati Giuseppe Maria Zanghí, fondatore e direttore di questa rivista dal 1978 fino a oggi. I contributi di questo numero vogliono mettere in evidenza le piste più importanti da lui esplorate in più di 60 anni di esperienza di vita e di pensiero dedicati all’ermeneutica culturale del carisma dell’unità di Chiara Lubich, di cui è stato uno dei principali collaboratori. Da lei ha ricevuto quella luce che, in modo privilegiato, ha saputo tradurre in pensiero, aprendo una pista che tanti altri, da adesso, potranno percorrere approfondendone tutte le implicanze teoretiche ed esistenziali. In questo arduo e delicato compito, durato tutta la vita, è stato testimone credibile e convincente di come si possano coniugare tra loro tre dimensioni apparentemente contraddittorie, se non addirittura in opposizione: fedeltà, libertà e creatività. Questa sua specificità, unita a un’onestà intellettuale e interiore fuori dal comune, è stata probabilmente una delle principali spiegazioni dell’incredibile appeal da lui esercitato sui giovani di ieri e di oggi, senza distinzioni.
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