Internet: Hacker etici con certificato
Quando diciamo hacker la nostra mente fa due associazioni immediate: giovani creatori di virus capaci di mandare in tilt i nostri computer, e pirati della rete che creano danni solo per divertimento. In realtà un vero hacker non condividerebbe questa concezione. Il termine deriva dal verbo inglese to hack che, nel linguaggio informale, indica la capacità acquisita, il saperci fare in una certa attività. Per questo sono definiti hacker gli esperti di informatica, spesso autodidatti, che, appassionati esploratori del mondo virtuale, lo conoscono a fondo mettendone in luce i segreti ed i limiti. Il loro scopo non è creare danni, ma piuttosto difendere la libertà di muoversi in rete testandone la sicurezza. Una capacità che alcuni non hanno esitato a sfruttare per intrusioni e manipolazioni illecite. È il fenomeno dei craker, spesso confusi con gli hacker, che si divertono a violare la sicurezza solo per il gusto di esserci riusciti. Lo fanno intenzionalmente e con piacere, spesso a fini di lucro. Un fenomeno che, secondo l’Fbi, crea ogni anno più di 50 miliardi di dollari di danni. Numerosi e su più fronti i rimedi in atto. Tra i colossi dell’informatica la Microsoft ha, per esempio, realizzato il Service Pack 2 (SP2), un programma di protezione che si affianca a Windows XP e che, tra poco, si troverà installato nelle macchine in vendita. Attualmente lo si può scaricare da Internet oppure richiederlo alla ditta che lo invia gratuitamente. Impedire che i cracker invadano i sistemi cercando di entrare nelle loro menti è invece lo scopo degli hacker etici: professionisti dell’informatica che mettono le loro capacità a disposizione degli altri cercando di comprendere la logica dei cracker per fermarli in tempo. Per loro esiste adesso anche un corso universitario, l’unico al mondo autorizzato, presso il Mount Sierra College di Los Angeles. Grazie ad esso si accede all’esame di idoneità presso il Consiglio internazionale degli esperti in commercio elettronico (EC-Council) che permette di ottenere il certificato di hacker etico (Ceh). Una capacità, quella degli hacker etici, della quale le aziende conoscono l’utilità. Per questo iniziano ad assumerli per potenziare i sistemi di sicurezza. E, a volte, conoscendo la loro abilità, sono proprio le offerte di lavoro a convertire in hacker etico anche un craker. È il caso di Sven Jaschan, il giovane tedesco che mandò in tilt le reti informatiche con il virus Sasser. Anche se indagato per sabotaggio informatico, manipolazione di dati e interruzione di pubblico servizio, ha avuto una proposta di lavoro presso una società di Lueneburg, nella Germania settentrionale, specializzata in servizi di sicurezza contro i pirati del web. IN LIBRERIA L’abc del giornalismo radio Il primo passo per diventare giornalista alla radio è capire i suoi punti di forza e le ragioni della sua efficacia. Una volta comprese queste potenzialità potrete sfruttarle a vostro vantaggio, facendo i programmi più belli e più utili che senza dubbio non passeranno inosservati. Paul Chantler, autore di programmi, e Peter Stewart, giornalista radiofonico della Bbc (Dino Audino Editore, 16,00 euro), mettono la ricchezza della loro esperienza in questo testo che unisce consigli teorici e pratici sulla vita della redazione radiofonica, sui compiti di chi la compone, sugli scopi e le difficoltà di questo lavoro. TELEFONIA Pony della solidarietà Portano la spesa o aiutano nelle faccende domestiche, pagano le bollette o passano anche solo per fare compagnia. E per chiamarli basta una telefonata ad un numero gratuito. Sono i pony della solidarietà, gruppi di volontari a disposizione nelle nostre città per soddisfare le richieste delle persone con oltre 65 anni di età che sono spesso sole e non autosufficienti . Il progetto, frutto della collaborazione di comuni, assessorati alle politiche sociali e associazioni di volontariato, vede la collaborazione di una grande azienda telefonica, che ha anche regalato i cellulari necessari a garantire l’immediata reperibilità dei volontari. Il servizio, diffuso a Roma, Milano, Napoli, Bologna, Torino, Padova e Palermo, ha soddisfatto nel 2003 più di 35 mila richieste. Ideato per aiutare gli anziani nei mesi estivi, è stato poi esteso a tutto il resto dell’anno grazie alla collaborazione di un numero crescente di volontari. A Roma, ad esempio, sono oltre mille. A cura di Anna Lisa Innocenti netone@cittanuova.it