Intelligenza artificiale, quale impatto sul Sistema Paese?

L’Italia non può rimanere indietro sull’IA, ecco perché è necessario approfondire il tema. Un’occasione è data dal convegno AI Act e Intelligence Economica. Impatti e riflessioni per il Sistema-Paese che si svolgerà giovedì 15 febbraio dalle 15.30 a Tor Vergata e online, dopo essersi registrati.
Intelligenza artificiale. Foto di Geralt da Pixabay

L’Intelligenza artificiale (IA, o artificial intelligence, AI) è sempre più diffusa, anche a livello economico e ancora non si sa quale impatto avrà sul nostro Sistema Paese. Per non perdere il treno della competitività e soprattutto fare sì che l’IA costituisca davvero una opportunità di progresso per tutti, è necessario avviare un approfondimento specifico, necessario e urgente, perché il Sistema-Paese deve organizzarsi, e per tempo, per recepire tempestivamente le nuove regole che deriveranno dall’adozione dell’AI Act (il regolamento europeo sull’Intelligenza artificiale), con criteri applicativi oggettivi, protocolli, standard, sistemi di certificazione di processo e professionali dedicati.

Un’occasione di studio e confronto ci sarà giovedì 15 febbraio alle 15.30 presso l’Università Tor Vergata e, per chi non potrà essere presente, anche online, dopo essersi registrati, grazie al convegno dal titolo “AI Act e Intelligence Economica. Impatti e riflessioni per il Sistema-Paese”.

Nel corso dell’incontro si parlerà di Normazione tecnica e Ai Act; Innovazione normativa europea, AI Act ed impatti di sistema; Ai Act e Corporate Intelligence; EU, Ai Act ed impatti nella standardizzazione; Ai come fenomeno di intelligence economica. Organizzato da CeSIntES/Università di Roma Tor Vergata e Ai Open Mind, con il Patrocinio di UNINFO, il convegno, di cui la rivista Città Nuova è media partner, si svolgerà presso la Macroarea di Ingegneria, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Edificio Presidenza, Aula Galileo (Viale del Policlinico 1) e in collegamento online.

Interverranno al confronto, moderato da Francesco Farina (Direttore Esecutivo CeSIntES e direttore didattico dell’Accademia Cybersicurezza Lazio), anche autore di uno degli interventi: Domenico Squillace, presidente Uninfo; Santo Mirabelli (direttore divisione Information Technology della Polizia Postale e delle Comunicazioni e componente del tavolo di lavoro Europol su “Strategia per l’Intelligenza Artificiale a supporto delle Forze di Polizia”); Alessandro Rossi (Comitato tecnico CeSIntES) e Domenico Natale (Uninfo – Esperto ISO,CEN, UNI).

L’Ai Act è un pacchetto di norme legislative proposte dalla Commissione europea, che mirano a stabilire un approccio globale per questa tecnologia, destinata ad avere un impatto profondo in tutti i settori, e costituirà la prima regolamentazione ufficiale al mondo in materia di intelligenza artificiale. L’Ai Act è chiamato infatti: a gestire il delicato equilibrio tra innovazione e uso responsabile delle soluzioni di AI; ad assicurare il bilanciamento tra competitività e sicurezza economica, diritti dei cittadini rispetto dei valori umani e democratici; a disciplinare lo sviluppo, la commercializzazione e l’utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale con obblighi specifici a carico di progettisti, fornitori, importatori, distributori e fruitori.

Dopo un lungo processo negoziale in cui l’Italia ha rivestito una parte molto rilevante, l’Europa ha fatto un altro passo avanti verso l’adozione dell’Ai Act, con il testo è votato all’unanimità dai rappresentanti dei 27 Stati membri Ue del Consiglio Europeo. Per essere approvato in via definitiva, l’Ai Act dovrà superare il voto di alcune commissioni parlamentari e il voto del Parlamento europeo.

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