Insulti razzisti e l’eleganza di Koulibaly

Le offese in campo, da una parte all’altra della Penisola, si susseguono, alcune provocando più scalpore, altre meno. A far notizia, però, stavolta è il giocatore del Napoli offeso dai tifosi laziali. Ai cori contro di lui, ha risposto con un gesto esemplare  
LAZIO-NAPOLI

Per fortuna, le sanzioni sono arrivate per tutti. È indubbio tuttavia in Italia esistono, a livello mediatico più che sostanziale, differenze di genere più “diverse” delle altre. Facciamo un esempio e parliamo di calcio. L’eco degli insulti di Maurizio Sarri a Roberto Mancini, da quest’ultimo definiti omofobi, ma ritenuti dal giudice sportivo “epiteti pesantemente insultanti” ma privi dell’aggravante della discriminazione (con lo stesso allenatore dell’Inter multato per “atteggiamento aggressivo”), si è fermata solo quando si è scoperto che lo stesso Mancini, tempo addietro, avrebbe usato lo stesso termine contro un giornalista poco gradito. Non solo, con un gestaccio, in un match successivo, Mancini ha ulteriormente perso di eleganza e credibilità.

Ma il punto non è questo. Sarri aveva sbagliato ed è stato giustamente sanzionato, anche se ha dovuto subire una vera e propria gogna mediatica, con la richieste di sospensione fino alla fine del campionato (poi limitata a due partite in Coppa Italia e ad una multa di 20 mila euro). Succede però, che in una gara successiva, il giocatore della Roma Daniele De Rossi dica “stai muto, zingaro di m.” al collega della Juventus  Mario Mandzukic. Le comunità rom e sinti, oltre a tanti commentatori sportivi, hanno chiesto a gran voce delle sanzioni, che però non si sono avute perché – a quanto pare – gli insulti in campo non sono punibili con la prova tv. Il clamore c’è stato, ma niente di paragonabile al vespaio di polemiche suscitato dallo scivolone di Sarri.

Poi la palla ripassa al Napoli, in campo contro la Lazio. Qualche giorno fa, all’Olimpico di Roma il giocatore partenopeo Kalidou Koulibaly è stato pesantemente insultato per il colore della pelle. Risultato: partita sospesa per qualche minuto, curva chiusa per due turni e doppia multa per la Lazio.
Dopo i cori razzisti, Koulibaly ha ricevuto la solidarietà dei compagni del Napoli, ma anche della Lazio e di altre squadre. Ma a far notizia, stavolta, è stato il suo gesto post-partita, quando si è avvicinato agli spettatori e, ad un ragazzino che aspettava in piedi proprio da tra gli spalti da cui erano partiti gli insulti nei suoi confronti, il giocatore senegalese ha lanciato la sua maglia, regalandogliela. Un atto di generosità a fronte di continui e ripetuti cori razzisti: un gesto che mostra una grande nobiltà d’animo, la sua speranza nelle potenzialità dei giovani e che è da esempio per tutti, ma che non tutti, forse, avremmo avuto la forza e l’eleganza di compiere.

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