Insieme perché Un altro mondo è possibile
Al centro del Social Forum che si sta svolgendo in Senegal, il dialogo e la tutela dei diritti umani
Sono organizzazioni, movimenti, associazioni molto diversi tra loro, ma sono tutti uniti e lavorano insieme perché, spiegano, «Un altro mondo è possibile». Sono i promotori del Social Forum mondiale, che dal 6 febbraio si sono riuniti a Dakar, in Senegal, per incontrarsi, confrontarsi, scambiare idee e iniziative per una società più giusta e più fraterna.
In Africa si sono riuniti rappresentanti di tutto il pianeta: dall’India al Brasile, passando per l’Africa e l’Europa. Grazie ai quasi 150 laboratori organizzati per i giorni della manifestazione, c’è uno scambio continuo e vivace su temi come la dignità umana, la giustizia, l’uguaglianza, l’accesso all’acqua, la tutela dei diritti umani, la difesa dell’ambiente, la promozione della democrazia…
Dopo il primo Social forum, svoltosi a Porto Alègre, in Brasile, la manifestazione è ormai giunta alla sua decima edizione, riscuotendo ogni anno un vasto interesse, testimoniato dagli oltre 100 mila partecipanti, nonostante la crisi vissuta in particolare negli ultimi due, tre anni, a causa delle difficoltà finanziarie. Difficoltà dalle quali si è ripartiti affrontando nuove sfide, ad esempio le campagne per la tutela delle culture tradizionali, come quelle degli indiani dell’Amazzonia o di alcune etnie africane.
L’obiettivo principale del Forum, che si concluderà l’11 febbraio, è di favorire il dialogo tra culture e convinzioni differenti. Un dialogo che, con il passar del tempo, si apre sempre di più ai vari contributi e alle diverse spiritualità.