Insegnati volontari per aiutare gli studenti stranieri
A Bari un progetto nato dalla collaborazione tra una scuola media e il Movimento Umanità Nuova
Un nuovo protocollo d’intesa è stato siglato tra la scuola media di Bari-Palese Umberto Fraccracreta e il Movimento Umanità Nuova di Bari, finalizzato all’inserimento nel tessuto scolastico di insegnanti volontari con lo scopo di facilitare l’apprendimento della lingua italiana dei ragazzi stranieri che frequentano la scuola, supportando il lavoro che già svolge il corpo docente.
Il progetto, nato a novembre del 2010 per volontà del dirigente scolastico di fronte all’esigenza di supportare l’integrazione di due studenti, uno iraniano e uno iracheno, si propone come obiettivi intermedi sia il conseguimento da parte degli alunni delle fondamentali abilità linguistiche (al fine di comprendere, produrre e manipolare testi), sia l’apprendimento della lingua come strumento di azione nei più disparati contesti.
Il dirigente, infatti, aveva rilevato le difficoltà di relazione dei due ragazzi, che sono state successivamente risolte soprattutto grazie al rapporto individualizzato con il docente volontario. La meta del progetto, prevista dall’accordo, è molto ambiziosa poiché, attraverso l’apprendimento dell’italiano, si intende realizzare un ponte interculturale tra gli immigrati, nel pieno rispetto delle proprie radici e tradizioni.
Molti di questi studenti provengono dal Centro di accoglienza richiedenti asilo (C.a.r.a.) di Bari-Palese, che ha preso parte al progetto mediante il coinvolgimento dei due giovani scolari, ospitati presso il centro. Il C.a.r.a. è un intreccio di popoli, culture, lingue, tradizioni e religioni. Il centro sorge a pochi passi dall’aeroporto che porta il nome di Carol Wojtyla: semplice coincidenza? La presenza di numerosi immigrati che giungono a Bari da paesi dilaniati dalla guerra e dalla povertà sono una realtà costante degli ultimi decenni, oggi in continua crescita. Giovanni Paolo II si è contraddistinto per i tanti viaggi in varie parti nel mondo, per l’azione volta da un lato a stabilire un contatto diretto tra la Chiesa e l’umanità, e dall’altro nel favorire un dialogo autentico tra le chiese cristiane e tra le grandi religioni.
Viene naturale pensare che le sue tendenze innovatrici in campo politico e sociale abbiamo favorito la nascita di diversi centri come il C.a.r.a. dove, proprio sotto l’ombra benevola dell’aeroporto a lui dedicato, trovano ospitalità iraniani, irakeni, bosniaci, somali, indiani e albanesi. Popoli accomunati da storie di dolore e dalla speranza di un futuro migliore.
In occasione dello scorso Natale, i volontari sono stati invitati a festeggiare insieme presso la scuola con l’associazione C.a.r.a. Insieme hanno visitato la moschea dei profughi iraniani di religione musulmana, e hanno rinsaldato i rapporti con le altre popolazioni presenti nel centro di accoglienza. Il progetto con la scuola Fraccacreta, voluto fortemente dal Movimento Umanità Nuova, è sorto col presupposto che per costruire un domani migliore è necessario incominciare a formare i ragazzi, perché l’appartenenza ad etnie diverse non edifichi solo mura di diffidenza e paura, ma la diversità sia vista come fonte di arricchimento personale e collettivo in una pacifica convivenza. Realtà che il progetto permette già di gustare.