Insegnanti indifferenti
«In classe di mio figlio di 11 anni i professori non si interessano di avere buoni rapporti con gli alunni. Eppure gli esperti dicono che è importante».
Laura - Rimini
Attraverso l’insegnamento delle varie materie scolastiche si diviene attenti e sensibili alle cose, si educa e plasma il mondo interiore, si diviene capaci delle relazioni, attenti al sentire degli altri; insomma, cittadini del mondo nel vero senso della parola, cioè fratelli accanto ad altri che diventano sempre più conosciuti e valorizzati.
Ma tutto questo è possibile farlo solo se passa attraverso la “passione educativa degli educatori”, attraverso il rapporto fra insegnanti e alunni, attraverso anche un coinvolgimento emotivo reciproco che, pur tenendo conto dei ruoli diversi, li faccia sentire entrambi partecipi del processo educativo, della vita.
Occorre che il dialogo fra maestri, professori, alunni e ragazzi inizi sin dalla scuola materna, ed è urgente soprattutto l’educazione alle emozioni, che diano la possibilità ai bambini e ai giovani di crescere con maggior coscienza di loro stessi e del mondo.
Infatti, oggi assistiamo spesso ad un fenomeno particolare ove molti ragazzi non sanno dare i nomi alle loro esperienze, non sono in grado di decifrare i loro stati emotivi; insomma, non hanno parole per raccontare sé stessi.
E sappiamo che, senza la possibilità di raccontare sé stessi, non possono nemmeno sapere chi sono, interrogare la loro umanità, comprendere che ciascuno ha un compito per sé stesso, rischiando di scivolare in una apatia cronica, anticamera delle varie dipendenze moderne (gioco, videogame…).
Purtroppo occorre constatare che talvolta la scuola mantiene ancora oggi un tratto estremamente razionalistico e anaffettivo che manifesta la distanza dal mondo della vita e rende difficile la comunicazione fra le generazioni.
Occorre un colpo d’ala, una svolta, un nuovo paradigma antropologico che ritenga il rapporto umano una fonte di dialogo, di progresso, insomma come la base di ogni apprendimento, anche quello scolastico. In questo modo formiamo una vera comunità educante.
acetiezio@iol.it