Inizia il nuovo anno scolastico: pubblicate le nuove linee guida anticovid
Con la fine dell’anno scolastico 2021-22 cessano le norme che avevano dettato i comportamenti da seguire in caso di Covid. Il Ministero ha inviato a tutte le scuole un vademecum con le note tecniche da eseguire in caso di contagio.
Riassumiamo in breve le più significative.
Sono state abolite le mascherine tranne nel caso in cui nella classe vi sono alunni con fragilità e, in caso di febbre oltre 37,5, occorre stare a casa. Coloro che risultano positivi al Covid saranno sottoposti alla misura dell’isolamento e per il rientro a scuola è necessario il test antigenico rapido o molecolare con esito negativo. Non sarà eseguita nessuna forma di controllo all’entrata degli studenti, nessun distanziamento e chi presenta sintomi indicativi di infezione verrà ospitato nella stanza dedicata o area di isolamento. Altre importanti novità sono l’abolizione della Didattica a distanza (DAD) e il rientro dei docenti non vaccinati.
Si insiste sul ricambio d’aria, cioè aprire le finestre per un’adeguata ventilazione. Sottolineiamo come in questi due anni poco e niente è stato fatto per introdurre nelle scuole la ventilazione meccanica (VMC) che abbatterebbe il rischio di trasmissione di coronavirus tra il 40% e l’82,5%, risultando essere più efficace del vaccino ai fini della lotta al virus. I fondi erano stati inseriti nella Legge di Bilancio del 2021 ma una nota dei Presidi a un mese della chiusura dell’anno scolastico 2021-22 denuncia la mancata applicazione dei dispositivi di ventilazione.
“Gli enti gestori delle scuole non ci hanno comunicato nessuna azione che intendono intraprendere sui lavori, ritenuti necessari anche da molti virologi, per garantire una maggiore sicurezza negli istituti e se i lavori di adeguamento e miglioramento non partono ora, in estate, quando dovrebbero partire?”, afferma Mario Rusconi, responsabile dell’AssoPresidi di Roma.
La VMC è stata applicata in 316 scuole della Regione Marche che ha stanziato 9 milioni di euro per istallare gli impianti e in alcune scuole della Regione Emilia.
Molte polemiche sono state suscitate dall’introduzione del docente esperto, qualifica riservata al personale di ruolo che abbia conseguito una valutazione positiva per tre percorsi formativi triennali consecutivi, per un totale di nove anni e un incremento del 15% dello stipendio medio. In tutta Italia i docenti esperti non potranno superare le 8 mila unità per ciascuno degli anni 2032/2033, 2033/2034, 2034/2035 e 2035/2036.
La norma approda in Senato e entro il 1° settembre 2022 si potranno apportare gli emendamenti per andare in aula il 6 settembre per l’approvazione.
Una netta presa di posizione è quella del PD e M5S, Sinistra Italiana, che hanno chiesto la stralcio della norma. Anche la Lega è contraria e chiederanno correzioni, al massimo, Forza Italia e Italia Viva, che non hanno mostrato nelle settimane scorse alcuna chiara avversione al provvedimento. Le organizzazioni sindacali si oppongono decisamente alla norma e chiedono al Parlamento di intervenire con decisione.
In questa campagna elettorale non mancano le diverse proposte nei programmi dei partiti sul mondo della scuola.
Speriamo soltanto che non rimangano sulla carta, come è successo in precedenza.
Speriamo che la scuola abbia un posto privilegiato nell’agenda del futuro Governo, che abbia importanti risorse per essere quel luogo dove si costruisce il presente preparando le nuove generazioni a un futuro libero e consapevole.
Come scriveva Maria Montessori, di cui il 31 agosto ricorre l’anniversario della nascita: “La società dovrebbe prodigare ai bambini le cure più perfette e più sagge, per ricavarne maggior energia e maggiori possibilità per l’umanità futura.