Informazione e delitti di mafia

Riina, Provenzano e il cap. Ultimo nella trasmissione di storia in Tv.

Ho visto stamattina (13.02.2010), nel TG1, “Un minuto di storia” di Gianni Bisiach, che finora ho sempre trovato interessante. Il “minuto” di stamattina si è aperto facendo vedere il giudizio per l’assassinio del Cap. Basile (figura che tutti ricordiamo).

 

Mi aspettavo che si dicesse qualcosa di Lui e sul perché del suo assassinio. Invece, subito dopo, premesso che la Corte per quell’omicidio aveva condannato Salvatore Riina all’ergastolo, è immediatamente passata a far vedere con tutti i particolari dell’arresto di Riina ad opera del Cap. Ultimo, e, quindi, le dichiarazioni di Riina nel processo contro Contrada, con le quali scagionava costui di qualsiasi rapporto con la Mafia.

 

Mi ha sorpreso, ancora di più, il servizio giornalistico allorché ha concluso che “qualche tempo dopo l’arresto di Riina” è stato catturato Bernardo Provenzano, succeduto a Riina a capo della Mafia. Sono rimasto scioccato da questa informazione, anzitutto per avere collegato l’assassinio del Cap. Basile a fatti non inerenti a tale episodio, fino all’arresto di Provenzano; ma, soprattutto per quel "qualche tempo" dopo l’arresto di Riina, è stato catturato Bernardo Provenzano.

 

Tutti sappiamo che Riina è stato arrestato nel 1992 per una "soffiata", mentre Provenzano è stato catturato nel 2006, cioè ben 14 anni dopo; ed, inoltre, che Provenzano venne arrestato il mattino dopo che si seppe che Prodi aveva vinto le elezioni politiche nei confronti di Berlusconi.

 

Mi sono sempre meravigliato che nessuno abbia mai parlato e approfondito questa singolare circostanza. Ma, mi chiedo come mai Bisiach questa mattina abbia detto che Provenzano è stato catturato “qualche tempo” dopo Riina, facendo intendere ai telespettatori sprovveduti e poco informati che i due arresti fanno parte di un’unica lotta contro la Mafia.

 

Sappiamo, invece, che le cose non stanno proprio così. Che Bisiach si sia piegato anche lui al potere attuale? (e siamo in campagna elettorale, in cui vige la legge della “par condicio”…..).

Giovanni Caso

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