Incontro tra culture
La trentaduesima edizione, dal titolo “Beautiful Stranger” (fino al 30 luglio), èun’esplorazione di autori e interpreti cosmopoliti che per provenienza, religione o colore della pelle interpretano e rappresentano l’idea dell’incontro tra culture e del confronto con l’alterità che caratterizza il dibattito contemporaneo, nel mondo e nel nostro territorio. Tra gli artisti l’icona afroamericana Alonzo King con il suoLines Ballet di San Francisco;la coreografa tedesca Helena Waldmann con dodici interpreti indiane di Kathak; il britannico Aakash Odedra; il quartetto Kokorodella catalana Lali Ayguadé, il pluripremiato coreografo tedesco Marco Goecke con la Gauthier Dance//Dance Company Theaterhaus Stuttgart; il franco-algerino Heddy Maalem; l’israeliano Emanuel Gat; il siciliano naturalizzato francese Emilio Calcagno con la sua Compagnie ECO, che ripensa alla natìa Catania rendendo omaggio a Pina Bausch e alle radici mediterranee con lo spettacolo “Catania Catania”(il 30, prima assoluta); e il ritorno al Festival di Rachid Ouramdane con due distinti progetti: “Tordre”, suo pezzo-culto mai visto in Italia (il 26) e l’installazione-spettacolo in tre tappe al Museion per le serate Museion Façade, “Les yeux tournent autour du soleil” (Gli occhi girano intorno al sole) realizzato in collaborazione con il circense Yoann Bourgeois e il videoartista Mehdi Meddaci.
Il Mercante di Venezia al Globe
Nel testo di Shakespeare, dai toni contrastanti, si affronta il tema della tolleranza e lo scontro fra clemenza e giustizia. La regista Loredana Scaramellavira su un allestimento che vuole mantenere il carattere di commedia, allontanandosi dai toni drammatici delle più recenti messe in scena del testo. Lo fa puntando sul racconto di una grande storia sull'amore e spostando l'ambientazione negli anni a cavallo fra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, anni euforici, pieni di cambiamenti di costume, di novità e luminosi progressi, che accolgono però i germi silenziosi di un buio futuro.
“Il mercante di Venezia” di William Shakespeare, regia e traduzione di Loredana Scaramella, musiche Stefano Fresi, scene e costumi Susanna Proietti, disegno luci Umile Vainieri. A Roma, Silvano Toti Globe Theatre, fino al 7/8.
50° autodramma del Teatro Povero di Monticchiello
Da mezzo secolo, ogni estate, nel borgo medievale della Val D'Orcia, accade qualcosa di semplice e strabiliante: un intero paese affronta la vita con il Teatro. Va in scena uno spettacolo che è ideato e realizzato dai suoi abitanti che, riflettendo su loro stessi, diventano specchio di quanto accade a tutti gli altri. Cinquant’anni di “autodramma”, come lo definì Giorgio Strehler: un anniversario importante per i suoi protagonisti e la "comunità" che si è creata attorno a questa esperienza; comunità varia e affezionata, nazionale e internazionale, di pubblico, amici, studiosi di teatro, antropologia, sociologia che ogni anno torna per partecipare a questo rito vitale, poetico e di ispirazione. “Notte di attesa”, a Monticchiello, dal 23/7 al 14/8.
Doppia Giselle
La nuovissima creazione del Balletto di Roma affida a due coreografi, l’israeliano con sede in Olanda Itamar Serussi Sahar, e l’austriaco Chris Haring, la riscrittura di “Giselle”, fra i più celebri balletti del grande repertorio romantico. Un doppio remake in cui la tragica trama sapientemente si confonde con gli ingredienti della danza di oggi. Per la prima volta, “Giselle” coinvolge in un’unica creazione due autori con identità artistiche originali e distinte. A ciascuno è commissionato un atto dove, coerentemente con l’originale che affianca mondo terreno e aldilà, gli universi artistici dei due coreografi definiscono i due mondi di Giselle. “Giselle”, coreografie Itamar Serussi Sahar e Chris Haring/Liquid Loft, concept development Peggy Olislaegers, musiche originali Adolphe Adam, rielaborazioni musicali Richard Van Kruysdijk, Andrea Berger. A Bassano del Grappa per “Operaestate Festival”, il 26/7.
Sciaranova Festival, sotto il vulcano
Un proscenio naturale all'ombra dell’Etna, tra una pineta secolare e i terrazzamenti che un tempo erano vigneti, dove Planeta ha fortemente voluto e realizzato il proprio Teatro a cielo aperto. Quattro artisti, sotto la direzione di una siciliana innamorata della sua terra. Questa la formula della seconda edizione di “Sciaranuova Festival”, prodotto dall’azienda nella tenuta Sciaranuova a Passopisciaro. Quattro gli appuntamenti: il 29 luglio Vincenzo Pirrotta porterà in scena il suo romanzo di formazione “All’ombra della collina”; il 30 i Trizziridonna, con il concerto “A vucca ri l’arma”, tre donne che tesseranno canti, leggende e malìe siciliane; il 31, Paola Pace eValeria Di Chiara guideranno il pubblico in un'inedita “passeggiata poetica” alla scoperta di fiori e poesie “endemiche” del Vulcano; Il 5 agosto Massimo Verdastro portare in scena “Una Divina di Palermo”, dal poeta Nino Gennaro, monologo cult notturno, straziante, metropolitano; infine il 6, Rosario Tedesco chiuderà il festival con “Se dico Goethe”, una pièce sulle orme del poeta tedesco nel suo celeberrimo “Viaggio in Sicilia” che si concluderà con lo stesso attore il 7 agosto che condurrà una passeggiata “In levare”, ripercorrendo i passi di Goethe e altri poeti sull’Etna. “Teatro in vigna” a Sciaranuova, Passopisciaro (Castiglione di Sicilia).