Incontrarsi in un’installazione multimediale

La realtà metropolitana in una creazione di Gianfranco Pulitano. All’Angel Art Gallery di Milano fino al 20 luglio
installazione di pulitano

Esistono spazi nelle nostre città che hanno la prerogativa di non essere identitari e relazionali. Spazi in cui milioni di individualità si incrociano senza entrare in relazione, sospinti dal desiderio frenetico di consumare o di accelerare le operazioni quotidiane. La vita scorre convulsamente, la società urbana sembra inarrestabile e il lavoro irrequieto rende gli spazi pubblici luoghi di passaggio continuo, “terre di mezzo” dove raramente si sosta.

 

Per descrivere la condizione esistenziale della contemporaneità (tema ricorrente nelle sue opere) Gianfranco Pulitano ha creato un’installazione con un sistema di cavi elettrici all’interno di canaline, collegati a display digitali inseriti in strutture di plexiglass colorato e illuminato. Ne è nato un sistema modulare che come una rete si diffonde, tracciando un circuito che può crescere infinitamente nelle tre dimensioni. Esso ricalca perfettamente il modello di espansione sfrenata delle metropoli contemporanee.

 

Ecco allora la realtà metropolitana attraverso una stereotipizzazione dei gesti e delle abitudini dell’uomo contemporaneo con la riproduzione di veri e propri “macrocircuiti stampati” che rivestono l’intero spazio espositivo. Sono microcosmi collegati da cavi nei quali, su piccoli display, si possono spiare momenti di vita quotidiana vissuti da pittogrammi segnaletici animati: i sintetici omini neri dalla testina tonda e dal corpo ridotto a poche linee si incontrano al supermercato, in coda alla cassa o intenti a spingere un carrello, ai giardinetti con i bambini, oppure, invecchiati, a passeggio per la città. Ma li si può anche ritrovare in situazioni “di ordinaria follia”, come l’omino che, dopo aver gettato ordinatamente i rifiuti nel cestino, decide – in un raptus di vandalismo – di dargli fuoco.

 

L’opera di Pulitano nasce direttamente nello spazio espositivo. È  lì che l’artista ha deciso il tracciato del circuito: «Su tutte le pareti e in tutti gli spazi espositivi solitamente troviamo una presa – afferma l’artista –. Mi piace l’idea che partendo da un solo punto della parete possa svilupparsi un percorso che si dirama infinitamente intorno alle superfici».

 

Tale percorso dà vita ad un’opera dal forte potere seduttivo che spinge lo spettatore a seguire le avventure dei suoi piccoli alter ego riprodotti sullo schermo. Quello che Pulitano vuole mettere in luce sono i difetti di una vita vissuta “in loop”, ripetitiva ed automatica, le infinite variabili che spezzano il prevedibile e si intrufolano nel circuito alla stregua di virus.

 

Ordinary Life, installazione elettronica multimediale di Gianfranco Pulitano. Milano, Angel Art Gallery, Via Ugo Bassi, 18. Dal 13 maggio al 20 luglio.

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