Incentivi per l’energia da rinnovabili. Ok dall’Europa
La Commissione europea ha espresso parere favorevole nei confronti dell’Italia al progetto messo a punto dal nostro governo per incentivare quest'anno la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, a esclusione di quella solare. Per Bruxelles gli interventi previsti sono conformi alle norme Ue sugli aiuti di Stato. Il sistema di interventi «contribuirà al raggiungimento degli obiettivi climatici ed energetici dell'Ue – si legge in una nota della Commissione – senza falsare indebitamente la concorrenza nel mercato unico. In particolare, il piano sosterrà l'Italia nel conseguire gli obiettivi dell'Ue in materia di energie rinnovabili, contribuendo ad aumentare la capacità di generazione da fonti rinnovabili di circa 1300 megawatt».
La valutazione tecnica del decreto, inviato a Bruxelles nell'agosto 2015, era stata completata il 21 aprile scorso da parte del Gruppo di lavoro Interservizi della Commissione europea. La fase successiva è stata la valutazione politica da parte della Commissione che il 29 aprile scorso ha dato il suo parere finale. In pratica la Commissione ha valutato il regime di interventi messo a punto dall'Italia nel quadro della disciplina in materia di aiuti di Stato per la protezione ambientale e l'energia 2014-2020.
La legge dice che gli Stati membri possono erogare aiuti di Stato per le energie rinnovabili a determinate condizioni. L'Europa dovrebbe essere in grado di conseguire i propri ambiziosi obiettivi in materia di clima e di energia al minor costo possibile per i contribuenti e senza indebite distorsioni della concorrenza nel mercato unico.
Il quadro incentivante, che sarà in vigore fino alla fine del 2016, prevede tre tipi di sostegno sulle energie rinnovabili in relazione alla loro dimensione: grandi progetti, di media entità e di dimensioni inferiori a 0,5 Mw.
Per grandi progetti si parla di interventi con più di 5 Mw di potenza installata, dove ci saranno gare d'appalto specifiche per ciascuna tecnologia. I progetti di media entità con potenza installata tra 0,5 Mw e 5 Mw saranno inseriti in un elenco specifico per ogni tecnologia e saranno sostenuti in base a priorità stabilite secondo determinati criteri. Infine i progetti di dimensioni inferiori a 0,5 Mw avranno accesso diretto agli aiuti su richiesta.
Come dicevamo sopra, l’energia solare non rientra nei benefici degli aiuti di Stato perché, secondo la nota della Commissione europea, in Italia l'energia solare è già competitiva sul mercato e non necessita di un sostegno diretto all'energia elettrica prodotta, come confermato dalla notevole capacità produttiva dimostrata negli ultimi anni senza il sostegno statale.
La Commissione europea dunque è giunta alla conclusione che il regime degli aiuti di Stato aumenterà la percentuale di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e ridurrà l'inquinamento, in linea con gli obiettivi dell'Unione dell'energia, senza falsare indebitamente la concorrenza.