In viaggio verso Fatima

Primo aggiornamento dal gruppo di lettori che sono "in viaggio con Città Nuova" in terra portoghese.
fatima
 

Finalmente eccoci nei due aeroporti di Roma e Milano pronti per spiccare il volo verso il santuario di Fatima: pellegrinaggio atteso perché desiderato da sempre e perché nel cuore c’è l’entusiasmo che ci ha pervaso da quando abbiamo appreso della possibilità di viaggiare con altri lettori di Città Nuova.

 

All’areoporto romano la prima grande sorpresa: ad accoglierci non c’era solo la hostess al banco della compagnia aerea, ma anche la redazione di Città Nuova che, attraverso Giannino Dadda, inviava una lettera personale a ciascuno con un saluto fraterno e l’assicurazione che ci avrebbe accompagnato per l’intero itinerario. Il dono poi del numero della rivista dedicato al secondo anniversario della morte di Chiara Lubich, ci ha permesso di avvertire subito anche la sua presenza fra noi.

Una volta imbarcati ed entrati in aereo, alla domanda di una di noi al pilota portoghese se fossimo in mani sicure, lui ha risposto: «Signora, noi abbiamo la Madonna di Fatima». Era come se anche Maria ci desse già il benvenuto in Portogallo.

All’aeroporto di Lisbona abbiamo incontrato il gruppo proveniente da Milano, che univa persone provenienti da varie città italiane: sebbene non ci conoscessimo, la reciproca accoglienza è stata immediata. La più giovane del gruppo si chiama Michela, ed ha appena 17 mesi. Arrivati in città un bellissimo giro con varie soste ci ha permesso di conoscere i luoghi più significativi della capitale, scoprendo attraverso di essi la sua storia, la sua arte e la sua fede.

Siamo a Fatima. Nella hall dell’hotel, uno dei nostri scorge su un tavolino una rivista italiana interamente dedicata a Chiara Luce Badano e alla sua prossima beatificazione: ci è sembrato un segno, un sentirci ancora attesi ed accolti dalla nostra famiglia.

In questi due giorni il programma spirituale è stato molto intenso. Questa mattina alle 8 don Helio ha celebrato la messa per il nostro gruppo e per tutti i presenti alla Cappellina delle apparizioni, in un clima di fraternità e comunione. Subito dopo ci siamo incamminati per la suggestiva campagna verso Ajustrel, uniti nel percorrere la Via Crucis. Intanto la fraternità cresce e ci siamo riproposti di vivere ogni giorno un punto dell’arte di amare: ieri amare tutti, oggi amare per primi.

Nel pomeriggio ci siamo tuffati nella meditazione del messaggio delle apparizioni aiutati da due proiezioni a cura del santuario, e abbiamo poi visitato il museo: uno scrigno di testimonianze dell’amore per Maria.

 

Da quando siamo arrivati non fa che piovere , ma l’acqua e il vento non ci toccano: procediamo imperterriti il nostro cammino insieme.

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