In Thailandia una tappa tutta orientale
«Le diverse religioni considerano le loro Scritture sacre con modalità diverse. Ma una cosa le accomuna e questo è fondamentale: sono tutte fonti di sapienza». Questa è una delle annotazioni più significative fatte da Francis Xavier Kriengsak Kovithanavij, arcivescovo di Bangkok, nel discorso inaugurale della Scuola per il dialogo con le religioni orientali (Sor), inaugurata il primo febbraio nei pressi della capitale della Thailandia.
Fondata nel 1982, in occasione del primo viaggio in Asia di Chiara Lubich, la Sor si era sempre svolta, sia pure con diverse cadenze, nella cittadella Pace a Tagaytai non lontano da Manila, nelle Filippine. La scelta della Thailandia – spiegano Roberto Mussi e Chigia Castillo – coresponsabili della S.O.R., è stata voluta dai rappresentanti del Movimento dei Focolari dei vari Paesi dell’Asia. Infatti, per tener fede alla sua finalità fondamentale – quella di formare i membri cristiani dei Focolari al dialogo con le grandi tradizioni religiose dell’Asia – si è ritenuto essenziale svolgere i corsi anche in altri Paesi del grande continente asiatico. La Thailandia è, dunque, la prima sede di svolgimento dei corsi della scuola fuori dell’arcipelago filippino.
Sono circa 300 i partecipanti presenti all’edizione 2013 della Sor: circa la metà provenienti proprio dal Paese ospitante, ma anche da altri del Sud-Est asiatico e del sub-continente indiano. Ci sono, poi, quelli da Hong Kong, Taiwan e dall’Estremo oriente, Giappone e Corea. Due sono arrivati persino dall’Australia. La Sor presenta un vero caleidoscopio della multiforme realtà asiatica, e non solo, accompagnata dalla ricchezza delle diverse culture.
L’argomento offerto all’approfondimento dei convenuti a Bangkok è la scoperta delle scritture nelle diverse tradizioni dell’Asia: induismo, buddhismo, islam, cristianesimo, confucianesimo. Soprattutto, però, si cerca di mettere in evidenza l’apporto che esse danno alla pace e all’armonia universale. Partendo dall’attuale insegnamento della Chiesa cattolica, particolarmente dal recente indirizzo di Benedetto XVI alla Curia Romana, e dall’esperienza di dialogo dell’intero Movimento con ebrei, musulmani, indù e buddhisti, si è cominciato ad avere un contatto con testi sacri, valorizzati anche da esperienze di vita e testimonianze di monaci theravada, che hanno voluto, attraverso un video, confermare la profonda esperienza di comunione e conoscenza vissuta con Chiara Lubich, personalmente, e con altri membri dei Focolari.
Significativo, particolarmente nel contesto buddhista della Thailandia, quanto vivono Metta Supreeya e Somjit Suwanmaneegul, due buddhisti che da anni vivono la spiritualità di comunione dei Focolari e che ne danno testimonianza all’interno delle loro comunità dei seguaci dell’Illuminato.
I lavori continueranno fino a domenica e saranno scanditi da sessioni plenarie e da approfondimenti in venti gruppi di studio e condivisione spirituale oltre che intellettuale. La Sor mostra la valenza profetica del carisma di Chiara Lubich. Infatti, dopo trent’anni, si rivela un’intuizione attualissima, particolarmente significativa dopo il recente Sinodo sulla nuova evangelizzazione.
«Nel tracciare nuovi solchi nel terreno sacro del dialogo interreligioso – hanno indicato i vescovi sinodali –, dobbiamo essere coscienti della nostra chiamata: essere in prima linea nella Nuova Evangelizzazione. Vivendo la Parola di Dio con fratelli e sorelle di altre religioni, portiamo al mondo multiculturale e multireligioso della globalizzazione la presenza tangibile di Dio».