In teatro questa settimana

"Nora alla prova" con Mariangela Melato e una rivisitazione dei Karamazov per la regia di César Brie

Quella casa di bambola

Lo spettacolo si apre con lo strepito degli uccelli. Nora e Torvald sono rappresentati all’inizio come due persone allegre e gioiose, piene di vita. È solo nel procedere dell’azione che l’allegria di Nora si scopre essere imposta dall’esterno; mentre Torvald, all’inizio seducente e sensuale, si trasforma in modo del tutto innaturale più avanza la sua scalata sociale. Nello spettacolo firmato da Ronconi sotto il nuovo titolo di "Nora alla prova", Mariangela Melato interpreta Nora, ma è anche Kristine, l’amica d’infanzia che Nora elegge a sua confidente: due personaggi che esprimono la complessità del carattere femminile “moderno”. È una donna cherivendica la propria indipendenza fisica ed etica, ma è anche l’interprete di un universo drammaturgico, quello di Ibsen, i cui interrogativi va a scandagliare in diverse strade.

 

Nora alla prova, da “Casa di bambola” di Henrik Ibsen, versione italiana Anita Rho, adattamento e regia Luca Ronconi, scena e costumi Margherita Palli, con Mariangela Melato, e Riccardo Bini, Giovanni Crippa, Barbara Moselli, Orietta Notari, Luciano Roman e Irene Villa. Produzione Teatro Stabile di Genova. A Cesena (FC), Teatro Bonci, fino al 29; Mestre (VE), Teatro Toniolo, dal 31 gennaio al 5 Febbraio; a Padova, Teatro Verdi, dal 7 al 12; Milano, Teatro Strehler, dal 14 al 26.

 

 

Un Karamazov essenziale

Lo spettacolo nasce dalla riduzione teatrale di parte del romanzo di Dostoevskij e si arricchisce di un lavoro di ricerca sugli oggetti e sulla creazione di immagini che trae spunto dallo stesso racconto. La scena è spoglia, abitata dagli attori, dalle luci e pochi oggetti. Con uno sguardo sempre attento alle tematiche sociali e la sensibilità propria dell’artista, il regista ne mette in evidenza il lascito etico, morale e spirituale. Scrive nelle note di regia César Brie «Dostoevskij descrive con profondità tutti gli aspetti dell’anima umana: la passione e l’istinto, la ragione e il dubbio; la bontà e la purezza; il risentimento e la vendetta; la cattiveria, il sentimentalismo, l’egoismo e l’edonismo; la santità. Risaltano anche, quasi sempre muti e inermi, i bambini. Lo strazio del dolore infantile percorre il romanzo e ci riporta al dolore di tutte le guerre, all’ingiustizia del dolore come misura degli uomini, di cui pagano il fio gli innocenti».

 

Karamazov, liberamente tratto da “I Fratelli Karamazov” di Fëdor Dostoevskij, adattamento e regia César Brie, produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione. Modena, Teatro delle Passioni, fino al 12 febbraio.

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