In scena tra cielo e terra

Nella ricerca di un senso profondo dell’esistenza, I teatri del sacro sono il luogo di un "corpo a corpo" dello spirito, il palcoscenico si riappropria della sua funzione sociale di agorà, di spazio per la dialettica, la riflessione, l’introspezione e il dubbio
Paranza

Parlare dell’anima, parlare dello spirito è oggi una necessità che emerge con forza dalla crisi sociale e individuale che attraversa la nostra cultura. In un momento di confusione dove sembra prevalere la sofferenza e la paura, la ricerca di un senso profondo dell’esistenza rappresenta per molti un motivo di speranza e per tutti e uno spunto di riflessione e di approfondimento. Il Teatro Stabile di Roma dedica un'intera rassegna, dal 10 al 29 marzo al Teatro India, al tema del sacro con quattro spettacoli che hanno vinto il Bando “I Teatri del Sacro” nel 2013 (festival che si svolge a Lucca con cadenza biennale), e che anticipa la nuova edizione in programma dall’8 al 14 giugno 2015. Elena Bucci, Valter Malosti, Danilo Nigrelli, Laura Nardi, Clara Gebbia eKatia Ippaso sono alcuni tra gli artisti protagonisti. Gli spettacoli in scena raccontano tutti storie di crisi.

La crisi economica, come in “Paranza, il miracolo” (nella foto) di Katia Ippaso e Clara Gebbia, che toglie il lavoro e la stabilità; le domande di un bimbo che pongono in maniera semplice i grandi interrogativi della vita, raccontate da Rilke in “Storie del buon Dio” con Danilo Nigrelli e Laura Nardi; l’elaborazione di un lutto che diventa una festa di famiglia in “In canto e in veglia” di Elena Bucci; e, infine, un percorso di ricerca e pellegrinaggio nel poema di Melville “Clarel”, portato in scena da Valter Malosti. Il sacro è da sempre il terreno su cui l’uomo si trova a confronto con se stesso cercando risposte.

E non poteva che essere il teatro, il luogo di questo “corpo a corpo” dello spirito, il palcoscenico che si riappropria così della sua funzione sociale di agorà, di spazio per la dialettica, la riflessione, l’introspezione e il dubbio. Che siano precetti religiosi, una spiritualità naturale, una vocazione mistica o filosofica, la cultura di un popolo o la tradizione di una famiglia, “Tra cielo e terra” propone un percorso teatrale laico che indaga il sacro senza pregiudizi, aprendo mente e anima alle grandi domande dell’esistenza.

Calendario degli spettacoli:

10-15 marzo PARANZA, IL MIRACOLO, un progetto di Clara Gebbia, Katia Ippaso, Enrico Roccaforte, Antonella Talamonti, regia Clara Gebbia ed Enrico Roccaforte. Il diritto al lavoro, il diritto alla casa, il diritto alla salute e il diritto all’espressione della propria identità  sono diventati oggi dei miraggi. I quattro protagonisti, alleati in una strana processione detta “Paranza”, sono aventi diritto trasformati in richiedenti miracoli. Persone che hanno perso tutto ma unite da una speranza, dalla fede nell’umano. Per non rassegnarsi. Per ricordarci che siamo essere umani con i nostri bisogni, diritti e desideri.

17-19 marzo STORIE DEL BUON DIO, di Rainer Maria Rilke, regia Amandio Pinheiro, con Danilo Nigrelli e Laura Nardi. Sette racconti, uno per ogni giorno della settimana, sette tecniche di rappresentazione per storie “narrate ai grandi perchè le ripetano ai bambini” che, insieme agli artisti, sono coloro che rivelano Dio agli uomini. In un surreale "ufficio per le domande rimaste senza risposta" Klara e Georg inventano una storia ad ogni trillo di telefono in un gioco semiserio intorno ai quesiti fondamentali dell'esistenza. Anche per ragazzi dagli 8 anni.

 20-22 marzo IN CANTO E IN VEGLIA, di e con Elena Bucci. Il ricordo dell'infanzia, dei nonni, delle domeniche in famiglia diventano un commovente e toccante viaggio dentro tutti quei riti quotidiani che accompagnano la nostra vita. Una straordinaria Elena Bucci prende per mano lo spettatore e lo trasporta nella memoria, raccontando le gioie della vita senza paura però di affrontare i ricordi dolorosi, liberandoli dalla sofferenza in un pacificante rito di accettazione.

27-29 marzo CLAREL. POEMA E PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA, di Herman Melville, diretto e interpretato da Valter Malosti. Il giovane Clarel decide di intraprendere un viaggio verso Gerusalemme, alla ricerca del senso profondo dell'esistenza in un cammino di fede e di scoperta. Un poema autobiografico scritto da Herman Melville subito dopo Moby Dick, trasformato da Valter Malosti in un sorprendente "concerto" per voce e musica elettronica, che riesce a toccare le corde profonde di chiunque sia alla ricerca della spiritualità.

 I TEATRI DEL SACRO è una iniziativa di Federgat, Fondazione Comunicazione e Cultura, Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della CEI, Servizio nazionale per il progetto culturale della CEI in collaborazione con ACEC.

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