In Scena nell’estate
Le Baccanti a Pompei
Per la prima edizione della rassegna teatrale “Pompeii Theatrum Mundi” realizzata dallo Stabile di Napoli-Teatro Nazionale al Teatro Grande di Pompei in collaborazione con il Parco Archeologico, Andrea De Rosa firma la regia e l’adattamento di “Le Baccanti” di Euripide. Un debutto atteso per il regista napoletano la cui passione e attenzione per i grandi classici del teatro lo ha visto mettere in scena nel corso della sua carriera opere come Le Troiane di Euripide, Fedra di Seneca, Elettra di von Hofmannsthal. L’allestimento privilegia lo spazio scenico delle rovine del Teatro Grande: «Volevo – ha dichiarato De Rosa – che lo spettacolo dialogasse con lo spazio e con Pompei, città dionisiaca per eccellenza del mondo romano, ma anche luogo di un memorabile concerto dei Pink Floyd del 1971». Il ruolo di Dioniso – il nume difficile, fragile e contraddittorio, insieme uomo e donna, debole e potente, creativo e distruttivo, che promette agli uomini la liberazione dal dolore – è affidato all’attrice Federica Rosellini che condivide la scena con Marco Cavicchioli (Tiresia), Cristina Donadio (Agave), Ruggero Dondi (Cadmo), Lino Musella (Penteo), Matthieu Pastore (Messaggero), Irene Petris (Coro), Emilio Vacca (Messaggero), Carlotta Viscovo (Coro). Con loro le allieve della scuola del Teatro Stabile di Napoli Marialuisa Bosso, Francesca Fedeli, Serena Mazzei (Coro).
“Le baccanti”, regia Andrea De Rosa, scene Simone Mannino, costumi Fabio Sonnino, luci Pasquale Mari, sound designer G.U.P. Alcaro; musiche originali G.U.P. Alcaro e Davide Tomat, cura del movimento Alessio Maria Romano. Produzione Teatro Stabile di Napoli–Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Torino–Teatro Nazionale, Fondazione Campania dei Festival–Napoli Teatro Festival Italia. Dal 14 al 16/7.
Playing Shakespeare
Con questo spettacolo Loredana Scaramella ha voluto e saputo sapientemente unire l’aspetto divulgativo (lo spettatore scoprirà tante cose curiose e particolari che accadevano al tempo di Shakespeare) e l’aspetto puramente spettacolare con annessi virtuosismi di un gruppo di attori che oramai fa parte, a pieno titolo, della storia del Globe. Con l’aiuto delle musiche del trio William Kemp, le voci degli attori condurranno gli spettatori in viaggio dalle taverne di Eastcheap fino alla vita della magica O di legno e dei suoi frequentatori. Con qualche sorpresa, qualche gioco e molta leggerezza.
“Playing Shakespeare”, regia di Loredana Scaramella, con Roberto Mantovani, Carlo Ragone,, Loredana Piedimonte, Mauro Santopietro, Loredana Scaramella. Prodotto da Politeama Srl. A Roma, Silvano Toti Globe Theatre, giovedì 13 luglio, lunedì 18 e 25 settembre, lunedì 9 e martedì 10 ottobre
Il dramma antico alle Terme di Baia
È iniziata il 10 luglio la programmazione del Dramma Antico alle Terme di Baia, che, fino al prossimo 28 luglio, proporrà nell’area del Parco Archeologico della splendida località turistica del comune flegreo di Bacoli (in provincia di Napoli) una significativa selezione di spettacoli teatrali che celebrano grandi autori dell’antichità. “Storie dell’Odissea” è un racconto a puntate presentato dal Teatro di Roma, scritto ed interpretato da Giovanna Bozzolo ed Eva Cantarella che presenta della monumentale opera di Omero due episodi a sera (sei titoli, distribuiti in sei giorni). Dopo “Penelope e i Proci/Le seduttrici” si prosegue con “Nausicaa/Il ciclope” (12 e 13/7) e si conclude con “Ulisse nell’Ade/Ritorno a Itaca” (il 14 e 15). Seguirà, reduce dal teatro greco di Siracusa per il ciclo dell’Inda, la tragedia greca “Sette contro Tebe” di Eschilo, per la regia di Marco Baliani ( il 20 e 21), e “Baccanti” di Euripide, per la regia di Carlo Boso (il 22).
Al via Civitanova Danza
Dal 15/7 al 5/8 Civitanova Marche ospita la XXIV edizione del Festival internazionale Civitanova Danza curato da Gilberto Santini, direttore AMAT. Per l’inaugurazione tutti i teatri della città accoglieranno una vera e propria maratona che prende avvio alle ore 16.30 all’Hotel Miramare con Civitanova Danza Focus e alle ore 19 al Lido Cluana con Happydancehour! a cura delle scuole di danza della città. Alle ore 20.30 “Cantiere aperto per Duo Goldberg” della coreografa Adriana Borriello. L’appuntamento centrale delle ore 21.30 è al Teatro Rossini con la prima assoluta di “Bolero / trip-tic” del Balletto di Roma, un trittico coreografico nel quale il Balletto di Roma dà voce a tre artiste italiane attive sulla scena contemporanea internazionale: Giorgia Nardin, Chiara Frigo, Francesca Pennini. Uno spettacolo in tre atti, con coreografie differenti legate a un tema, quello di musiche che rimandano allo straordinario periodo d’innovazione e fermento artistico che accompagnò l’ascesa dei Balletti Russi in Europa. Giorgia Nardin si confronta con “L’Après-midi d’un Faune” su musica di Claude Debussy; ancora Debussy per la coreografa Chiara Frigo, sulle note della “Suite Bergamasque”; Francesca Pennini, crea un nuovo “Bolero” sulle note di Maurice Ravel. La conclusione della giornata è al Teatro Annibal Caro alle ore 23.15 con “De Rerum natura” di Nicola Galli per la Compagnia Junior Balletto di Toscana, una creazione coreografica “alimentata da un’immagine di eterno movimento, dal desiderio di muoversi di sei corpi, legati da un pensiero sotterraneo che scorre sanguigno sotto la superficie della pelle”, come si legge nelle note allo spettacolo.
Aterballetto ai Chiostri
Torna, per il sesto anno consecutivo, l’appuntamento estivo con Aterballetto nei cinquecenteschi Chiostri di San Pietro. Il 20 luglio sarà in scena la serata intera firmata da Johan Inger, premio Danza&Danza 2016. Per “Golden Days” il concept base, l’elemento che funge da collante, è la colonna sonora: Tom Waits, Patti Smith e Keith Jarrett. Con la loro musica e la loro arte, questi artisti hanno influenzato e contribuito al cambiamento di un’intera generazione. Tutta l’opera è pervasa un sentore di storia, di nostalgia, di un luogo del passato che sembrava essere semplice e libero. Il 21 la serata sarà composta da tre coreografie: “Words and Space” di Jiry Pokorny, “Adam” di Saul Daniele Ardillo, e “Phoenix” di Philippe Kratz. “Words and Space” (Parole e Spazio), del coreografo praghese, rappresenta la metafora di un dialogo intrapersonale; il lavoro di Saul Daniele Ardillo vuole coinvolgere lo spettatore in un sottile gioco di scambi, in cui il pubblico è scena e la scena diventa pubblico, nel rifluire crescente del “ricordo”; di “Phoenix” l’idea alla base è che, ebbene la nostra vita sembri seguire una traiettoria lineare, siamo in realtà destinati a prendere parte a un eterno movimento ciclico fatto di nascita, crescita, stasi, morte e, infine, di nuovo nascita.