In scena

A Catania Luigi Lo Cascio si cimenta con l'"Otello", mentre danzatori e coreografi del panorama nazionale si incontrano a Napoli per una settimana di spettacoli. E ancora, la berlinese Familie Flöz sbarca prima a Roma e poi a Milano con due diverse opere
Otello di Luigi Lo Cascio

L’Otello di Luigi Lo Cascio, a Catania
Un Otello scarnificato, ridotto a tre personaggi (il Moro, Jago, Desdemona) e rivisitato in chiave esistenziale. Per scavare dentro l'antica e modernissima ossessione di un possesso amoroso che diventa funesto. In cui quasi sempre è la donna a soccombere, il maschio a dannarsi. Un Otello che punta al cuore della pulsione senza ritorno, che scatena la rovina. Perché un amore che sembrava invincibile può avere epilogo nefasto? E soprattutto, era amore? E se lo era, perché un sentimento, quanto più è dominante, tanto più rischia di travolgere vite e destini? Un Otello denso di interrogativi quello riscritto e diretto da Luigi Lo Cascio, che sceglie per il ruolo del titolo il magnetico Vincenzo Pirrotta, e riserva a sé quello di Jago, la mente tessitrice dell'inganno, ma infine vittima della sua vittima. “Otello”, liberamente ispirato all'"Otello" di William Shakespeare, regia di Luigi Lo Cascio, scene e costumi di Nicola Console e Alice Mangano, musiche di Andrea Rocca, luci di Pasquale Mari, con Vincenzo Pirrotta e Luigi Lo Cascio, Valentina Cenni, Giovanni Calcagno. Produzione Teatro Stabile di Catania, E.R.T. Emilia Romagna Teatro Fondazione. Al Teatro Verga di Catania, dal 5 al 16 marzo.

Quelli che la danza, a Napoli
Una settimana di danza con oltre una dozzina tra spettacoli, performance e incontri. La rassegna coinvolge molti coreografi e danzatori in un attraversamento dei linguaggi della danza e della coreografia più diversi, dal classico al contemporaneo, fino all’hip hop e alla giocoleria. Gli spettacoli compongono un racconto di questioni biografiche, filosofiche, scientifiche, antropologiche attraverso i segni e le proposte di danzatori e coreografi, non solo campani, tra i più innovativi del panorama nazionale: Enzo Cosimi, Claudio Malangone, Alessandro Certini e Charlotte Zerbey per Company Blu, Maria Grazia Sarandrea, Alessandro Sciarroni, Giulio D’Anna, Marisa Ragazzo dei DACRU, Davide Calvaresi, Alessia Lovreglio e Lara Russo, Petros Gallias per Iros Aggelos, Giovanna Velardi, Simona Lisi e Nicoletta Cabassi, Michele Merola. “Quelli che la danza”, a Napoli, Sala Assoli e Teatro Nuovo, dal 4 al 9 marzo.

La Familie Flöz a Roma e a Milano
Quello di Roma, Infinita, è uno spettacolo sui primi e sugli ultimi istanti di vita, sulla nascita e sulla morte, sui momenti in cui avvengono i grandi miracoli, il timido ingresso nel mondo, i primi coraggiosi passi e l'inevitabile caduta finale. È un breve sguardo sui temi perpetui della nascita, della morte e tutto ciò che è universalmente comico. I berlinesi La Familie Flöz, celebri in tutto il mondo per le loro maschere sproporzionate e caricaturali, fanno teatro con mezzi “antelinguistici”. Tutti i conflitti si manifestano prima a livello fisico, e il conflitto fisico è l’origine delle azioni drammatiche. “Infinita”, un’opera di Familie Flöz, produzione di Familie FlözAdmiralspalastTheaterhaus Stuttgart, regia Michael Vogel e Hajo Schüler, maschere Hajo Schüler, scenografie Michael Ottopal, costumi Eliseu R. Weide, musiche Dirk Schröder, luci Reinhard Hubert, animazioni e video Silke Meyer. A Roma, Teatro Valle Occupato, dal 6 al 9 marzo; “Hotel Paradiso”, a Milano, Teatro Manzoni, dal 13 al 16 marzo.

Gli Idoli di Carrozzeria Orfeo
Lo spettacolo esplora i nuovi vizi capitali della nostra società, le sue deformazioni individuali e collettive, le tendenze incontrollabili, spesso disastrose, che dietro l'apparente normalità degli uomini e del loro vivere quotidiano celano lo scenario inquietante di una società alla deriva. Conflittualità con il mondo esterno e con se stessi, noia di vivere, assenza di interessi, vuoto interiore, apatia morale, rabbia, frustrazioni… frammenti di umanità che si vanno ad incastonare all’interno di un desolante quadro di vita contemporanea. Una coppia, una famiglia, un nipote e un nonno sono i protagonisti di questa “commedia nera” nella quale nessuno è salvo. Crudele e grottesco, divertente. Perché è proprio della vita l’intreccio tra l’odio feroce e una torta. “Idoli”, drammaturgia di Gabriele Di Luca, regia Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi, compagnia Carrozzeria Orfeo, con Beatrice Schiros, Massimiliano Setti, Gabriele Di Luca, Giulia Maulucci. Al Teatro Goldoni di Venezia, l’8 e il 9 marzo.

Pietro Bontempo, moderno Misantropo
Una rilettura in chiave contemporanea di una vicenda umana che ci riguarda da sempre. Il protagonista, Alceste, uomo onesto e retto, odia più di tutto l’ipocrisia, ma s’innamora di Cèlimène, una donna capricciosa, frivola e molto furba. A poco a poco gli eventi gli mostrano la falsità della società in cui vive fino a che, amareggiato, decide di ritirarsi a vivere in solitudine. Alceste e gli altri personaggi del Misantropo appartengono a quell'inestricabile complesso di ragioni, di nevrosi, di eccessi e di contraddizioni che fanno parte della vita reale di ogni epoca, con tutte le infinite sfumature, tra la farsa e la tragedia, che contraddistinguono l’esistenza degli esseri umani. “Il Misantropo”, regia di Adriana Martino, traduzione di Cesare Garboli, con Pietro Bontempo, Elisabetta Misasi, Giuseppe Antignati, Sonia Barbadoro, Alessandra Muccioli, Dario Iubatti, Remo Stella, Luigi Di Pietro. Produzione L’albero Teatro Canzone. A Roma, Teatro dell’Orologio, dal 5 al 16 marzo.

Dido & Aeneas di Francesca La Cava
La creazione della coreografa e danzatrice Francesca La Cava è caratterizzata da un segno coreografico e da una gestualità frutto della contaminazione fra danza e teatro, sottraendo da quest’ultimo gestualità e parola, utili all’elaborazione allegorica della storia che si snoda attraverso frammenti di ricordi. Rappresenta la ricerca di un dialogo continuo tra i due personaggi, un confronto di identità attraverso il simbolico che essi stessi rappresentano. Il percorso è scandito dagli accadimenti del testo classico di Virgilio diviso in quattro quadri: Incontro, Scambio, Contrasto, Separazione. Il frequente scambio di ruoli sottolinea la contemporaneità e l’attualità del tema insieme alla infinita ricerca di una difficile, se non impossibile, comunicabilità. Didone e Enea sono entrambi tesi verso una poetica, un’idea di bellezza e una superiore aspettativa su cui incontrarsi. “Dido & Aeneas”, di Francesca La Cava liberamente tratto dall’opera omonima di H. Purcell, Gruppo E-motion. A L’Aquila, Teatro Barattelli, l’8 marzo.

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