In scena
Il “Cyrano de Bergerac” dello Stabile di Catania
Non piegarsi mai, a costo di spezzarsi. Mai prono, anzi pronto a rischiare ogni giorno la vita per una posta altissima: i propri ideali e i propri sentimenti. È Cyrano, cavaliere senza macchia e senza paura, alieno dalla mediocrità. Non bello fuori, ma sicuramente dentro. Imbattibile sia con la spada che con la penna, circondato di molti nemici e dunque di molto onore. Non piegarsi mai, se non di fronte all’intelligenza e alla grazia di Rossana, alla quale non ha mai osato dichiararsi. Lei palpita invece per il bellissimo Cristiano. Il generoso Cyrano detterà allora al giovane le parole per conquistare l’amata, che scoprirà troppo tardi l’arcano. Romantico e insieme moderno, lo spadaccino guascone approda sulle scene dello Stabile etneo continuando la marcia trionfale nei teatri del mondo, esempio di cavalleria e coraggio. “Cyrano de Bergerac” di Edmond Rostand, regia di Giuseppe Dipasquale, scene e costumi di Angela Gallaro, musiche di Germano Mazzocchetti, con Angelo Tosto, David Coco, e con Leonardo Marino, Giampaolo Romania, Cosimo Coltraro, Sergio Seminara Plinio Milazzo, Lucia Fossi, Luca Iacono, Marina La Placa, Liliana Lo Furno, Lucia Portale, Francesco Russo. Produzione Teatro Stabile di Catania. Al Teatro Musco, fino al 9/3.
“La tempesta” di Valerio Binasco
La Popular Shakespeare Kompany, nata con l'obiettivo di mettere in scena ogni anno un classico della letteratura shakespeariana con la motivazione di continuare a offrire al pubblico grandi testi, approda nella capitale, per la prima volta al Teatro Vascello, con uno dei testi più misteriosi e affascinanti del teatro mondiale, “La Tempesta”, con Valerio Binasco nel duplice ruolo di regista e del protagonista, Prospero. Per il nuovo allestimento di una delle pièce più "magiche" di Shakespeare, appartenente alla sua ultima fase creativa – quella dei romances in cui rielabora, in dimensione mitica e sacrale, le grandi tematiche delle tragedie e commedie precedenti – saranno in scena con Binasco gli attori dell'avventura iniziata nel 2011: Fabrizio Contri, Andrea Di Casa, Simone Luglio, Gianmaria Martini, Deniz Ozdogan, Fulvio Pepe, Roberto Turchetta. Al suo fianco, i collaboratori di sempre Arturo Annecchino, Sandra Cardini, Carlo de Marino e Nicoletta Robello. Roma, Teatro Il Vascello, dal 25/2 al 16/3.
Il “Ghetto” di Mario Piazza all’Opera di Roma
«È un inno alla vita – dichiara il coreografo e regista del balletto di Mario Piazza –, una interpretazione della vita ebraica, in un momento preciso in cui assistiamo a una recrudescenza di razzismo, antisemitismo e intolleranza». Non vuole essere uno spettacolo narrativo, basato su una drammaturgia che riporta semplicemente alla storia dei ghetti, ma, attraverso un viaggio virtuale, intende evocare l’atmosfera culturale, psicologica e umana delle genti zingare, ebree, nere. Forte di ben oltre cinquecento repliche in tutta Europa giunge per la prima volta in Italia questa creazione che ha debuttato nel 2002 al Teatro dell’Opera di Sofia. «Ghetto come isola di approdo – continua Piazza –, un luogo dove vivono e si esprimono le esperienze delle persone che si incontrano, in cui le storie di tutti si fondono in un’unica storia dell’umanità». Oltre alla musica Klezmer, a Gelem, Gelem, inno del popolo rom, ampie citazioni tratte da Underground del compositore bosniaco Bregović. Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera, interpreti Gaia Straccamore (25, 27, 28/2), in alternanza con la prima ballerina Alessandra Amato (26/2, 1, 2/3) e Sara Loro, Alessia Gay, Claudio Cocino, Alessio Rezza, Manuel Paruccini, Antonello Mastrangelo, Giuseppe Schiavone. Al Teatro Nazionale, dal 25/2 al 2/3.
La “Giselle” dello svedese Pontus Lidberg
In prima nazionale la versione coreografata dallo svedese Pontus Lidberg per il Ballet du Grand Théâtre de Genève. Il balletto in due atti, su musica di Adolphe Adam, liberamente ispirato al libretto di Théophile Gautier e Jules-Henry Bernoy de Saint-Georges racconta una storia d’amore senza tempo. Lidberg legge in questa romantica favola la storia senza tempo di un amore inaspettato e impossibile, dove Giselle e Albrecht, separati da barriere di classe sociale ed etnia, sono nostri contemporanei e le Willis, non più spiriti, sono i ricordi che ci perseguitano durante tutta la vita, i ricordi di persone che semplicemente scompaiono dal nostro presente. Il giovane coreografo si concentra molto sulle figure e sulle personalità dei protagonisti nella sua interpretazione del balletto classico. Ballet du Grand Théâtre de Genève. Al Teatro Valli di Reggio Emilia venerdì 28 febbraio.
La “Torre d’avorio” a Cagliari e Ancona
Continua con successo la tournée dello spettacolo con Luca Zingaretti e Massimo De Francovich, che racconta il dilemma tra arte e potere attraverso l'istruttoria su Wilhelm Furtwängler, il grande direttore d'orchestra tedesco accusato di connivenza con il regime nazista. In prima regionale. "La torre d'avorio" di Ronald Harwood, regia Luca Zingaretti, anche protagonista, con Massimo De Francovich, Paolo Briguglia, Gianluigi Fogacci, Francesca Ciocchetti, Caterina Gramaglia. Cagliari, Teatro Massimo, per la Stagione del CeDAC, dal 26/2 al 2/3; al Teatro delle Muse di Ancona, dal 13 al 16/3.