In scena
“Educazione siberiana” al Piccolo Eliseo
Il libro, primo di una trilogia che ha segnato l’esordio letterario di Nicolai Lilin, diventato anche un film, è il crudo resoconto di ciò che significa per l’autore far parte degli Urka siberiani, ultimi discendenti di una stirpe guerriera: uomini che si definiscono “criminali onesti”, gente animata da un’etica forte e antica, capace di brutalità ma anche di esprimere un codice etico che paradossalmente si dichiara incorrotto nonostante sia l’espressione di una comunità criminale. Di questo moderno romanzo di formazione, la compagnia NesT diretta da Giuseppe Miale di Mauro ha tratto uno spettacolo strutturato come una discesa nell’inferno dei dieci comandamenti dell’educazione degli Urka. “Educazione siberiana”, con Luigi Diberti, Elsa Bossi, Ivan Castiglione, Francesco Di Leva, Giuseppe Gaudino, Stefano Meglio, Adriano Pantaleo, Andrea Vellotti. Produzione Fondazione Teatro Stabile di Torino, Teatro Metastasio Stabile della Toscana, ERT Fondazione. A Roma, Piccolo Eliseo, dal 28/1 al 16/2.
La Celestina di Luca Ronconi
Ronconi torna a un classico, sempre con infaticabile curiosità e desiderio di “indagare” un testo dalle mille sfaccettature. Tratto dal capolavoro del Cinquecento spagnolo di Fernando de Rojas, dai critici definito «romanzo dialogato in ventuno capitoli e un prologo», grazie al lavoro di “drenaggio” operato dal drammaturgo canadese Michel Garneau, Celestina approda alla scena con un grande cast di attori, in una versione che esalta e valorizza il fascino dell’originale, nella traduzione in italiano di Davide Verga. “Celestina, laggiù vicino alle concerie in riva al fiume”, con Maria Paiato, Giovanni Crippa, Paolo Pierobon, Riccardo Bini, Pierluigi Corallo, Fausto Russo Alesi, Licia Lanera, Lucrezia Guidone, Fabrizio Falco, Lucia Marinsalta, Bruna Rossi, Lucia Lavia, Gabriele Falsetta, Angelo De Maco. Scene Marco Rossi, costumi Gianluca Sbicca, luci A. J. Weissbard, suono Hubert Westkemper, melodie di Peppe Servillo. A Milano, Teatro Strehler dal 30/1 all’1/3.
“Gl’Innamorati” del Mulino di Amleto
«La storia – scrive il regista – si svolge per intero in un luogo solo, chiuso, un po’ claustrofobico e un po’ decadente che Goldoni chiama «la stanza commune di una casa piuttosto strana». Lo sguardo di Goldoni entra in questa casa con tenerezza e umanità e ci regala l’affresco stupendo di una società in piena crisi economica e di valori. Nessuno dei personaggi sembra accorgersi del baratro verso il quale il mondo al di fuori di quella stanza sta correndo. In tutto questo, l’amore tormentato e immaturo dei due innamorati rappresenta la speranza, la vitalità e la possibilità che, nonostante tutto, un futuro sia possibile. La compagnia Il Mulino di Amleto nasce nel 2009 da un gruppo di giovani attori diplomati presso la Scuola del Teatro Stabile di Torino e per questa produzione vede la prestigiosa collaborazione e interpretazione di Nello Mascia. “Gl’Innamorati”, regia Marco Lorenzi, con Nello Mascia, Lorenzo Bartoli, Fabio Bisogni, Barbara Mazzi, Maddalena Monti, Raffaele Musella. A Torino, Teatro Gobetti, dal 4 al 23/2.
“Sik Sik, l’artefice magico” di Eduardo De Filippo
Un muro scalfito su cui campeggia la grande scritta “Silenzio”, la musica malinconica di un piano solo riempie di attesa la penombra. Ed ecco l’ingresso spiazzante del “prestigiatore” e della moglie Giorgetta, tristi caricature della miseria umana, protagonisti dell’atto unico di Eduardo. L’allestimento di Pierpaolo Sepe nasce dall’incontro con Giulio Baffi, che ha rispolverato, dal personale cassetto dei ricordi, la registrazione audio su cassetta da lui realizzata artigianalmente dell’ultimo Sik Sik interpretato da Eduardo, una domenica di maggio del 1979 al San Ferdinando, prima di ritirarsi dalle scene. Il regista Sepe, pur nel rispetto filologico, lo ha animato con il respiro della contemporaneità. Realtà, vita, illusione, l’eterna magia del teatro.“Sik Sik, l’artefice magico”, regia di Pierpaolo Sepe, con Benedetto Casillo, Roberto Del Gaudio, Marco Manchisi e Aida Talliente. A Napoli, Teatro Nuovo di Napoli, dal 29/1 al 2/2.
“Discorso Grigio” di Fanny & Alexander
Lo spettacolo, che esplora le forme e le retoriche degli interventi politici ufficiali, fa parte del progetto della compagnia volto a indagare il rapporto tra singolo e comunità, tra individuo e gruppo sociale. Cosa significa pubblico? Cosa è comune? Quand’è che un gruppo raccolto attorno a un individuo può dirsi comunità? Giocando con i luoghi comuni dell’oratoria politica ed esaltando le potenzialità di una parola calata in una drammaturgia intrecciata e volutamente sorprendente, Marco Cavalcoli, già virtuoso interprete del ventriloquo Mago di Oz, incarna qui, in chiave concertistica, un misterioso Presidente alle prese, tra i tanti riverberi passati e presenti, con un importante discorso inaugurale da pronunciare alla Nazione. “Discorso Grigio” di Fanny & Alexander, ideazione Luigi De Angelis e Chiara Lagani, drammaturgia Chiara Lagani. A Roma, Teatro Valle Occupato, dal 31/1 al 2/2.
Hai capito chi è Andrea Perroni?
Hai capito cosa sta succedendo nel nostro paese? Hai capito a cosa andremo incontro fra alcuni anni? Il giovane comico romano, attore poliedrico già affermato nel panorama italiano, attraverso la risata ci racconta uno spaccato del nostro paese che ci rappresenta tutti. Un One man show che, attraverso le sue innumerevoli facce e personaggi, accompagna il pubblico attraverso un viaggio che sorvola bellezze e brutture di un paese alla deriva. “Hai capito chi è”, con Andrea Perroni, regia di Stefano Fabrizi. A Roma, teatro Roma, fino al 9/2.