In scena

L'Orchestra di Piazza Vittorio racconta la multiculturalità attraverso la musica al Teatro Olimpico di Roma; Federico Tiezzi presenta tra Modena e Milano "Non si sa come" di Luigi Pirandello, mentre Emma Dante gira l'Italia in tournée con "Le sorelle Macaluso"
Il giro del mondo in 80 minuti

Il giro del mondo dell’Orchestra di Piazza Vittorio
Un ideale viaggio di 80 minuti, intorno al mondo, attraverso gli uomini, gli artisti, per raccontare e raccontarsi storie di vita vissuta e multiculturalità attraverso la musica. Due le novità importanti: la presenza di Luca Barbarossa che ogni sera intraprenderà il viaggio sulla zattera capitanata da Mario Tronco e il coinvolgimento nello spettacolo di pubblico e bambini attraverso la Body percussion. A fine spettacolo, sui bis, saliranno sul palco un gruppo di giovanissimi della Scuola popolare di musica "Donna Olimpia", guidati dal maestro Ciro Paduano, che giocheranno a far "suonare" la gente in sala assieme ai musicisti dell'orchestra, attraverso l'utilizzo del corpo e di alcuni oggetti. Il giro del mondo in 80 mimuti”, Orchestra di Piazza Vittorio, Roma, Teatro Olimpico. Dal 21 al 26/1.

“Giulio Cesare” secondo Andrea Baracco
Torna a Roma in apertura della sua terza stagione di repliche il fortunato Giulio Cesare di Andrea Baracco, nel quale il regista utilizza un linguaggio drammaturgico composto da simboli scenici semplici e visionari, coreografie isteriche e impegnative per personaggi dalla fragile umanità e scenografie minimaliste e dinamiche. Del testo di Shakespeare riletto e adattato da Baracco e da Vincenzo Manna si pone l’accento sul puro conflitto politico, si rappresenta la congiura anti-dittatoriale come un confronto tra congiurati rendendo protagonista la violenza. “Giulio Cesare” di William Shakespeare, Roma, Teatro Vascello, dal 21/1 al 2/2. In tournée ad Arezzo, Vicchio, Torino, Milano (al Teatro Franco Parenti dall’11 al 19/2), Verona, Vicenza, Padova, Udine, Lumezzane, Bologna, Città di Castello, Siena, Civitanova Marche, Foggia, Taranto.

“Non si sa come”, a Modena
Il regista Federico Tiezzi torna a Pirandello, confermando il suo interesse per la fase estrema del drammaturgo siciliano. Scritto in Toscana, a Castiglioncello, nell'estate del 1934, e andato in scena il 13 dicembre del 1935 a Roma, in piena dittatura fascista, in un periodo di aspri conflitti dell’autore col regime a causa delle difficoltà incontrate dal suo progetto di un Teatro di Stato, Non si sa come si apre in un “luogo incantevole”, come recita la didascalia d’apertura del primo atto, nella casa di campagna in Umbria di Giorgio Vanzi, un giorno di settembre: una dimora dove i protagonisti, che appartengono a una borghesia agiata e ignara dei cambiamenti politici e storici in atto, conducono una vita disinvolta, tra mobili da giardino e pettegolezzi. Pare infatti che Romeo Daddi sia improvvisamente impazzito, di gelosia… “Non si sa come”, di Luigi Pirandello, drammaturgia di Sandro Lombardi e Federico Tiezzi, con Sandro Lombardi, Pia Lanciotti, Francesco Colella, Elena Ghiaurov, Marco Brinzi; scene di Pier Paolo Bisleri, costumi di Giovanna Buzzi. Modena, Teatro Storchi, dal 23 al 26/1; Milano, Teatro Grassi, dal 28/1 al 2/2; quindi Viareggio, Empoli, Lucca, Firenze.

“Ballata di uomini e cani” a Roma
Marco Paolini attraversa i terreni avventurosi dello scrittore statunitense Jack London, muovendosi tra i suoi racconti come in un paesaggio selvaggio, dove la natura estranea e ostile obbliga a lottare per la sopravvivenza e svelare il senso della propria solitudine. Storie di speranze, paure e disperazione nel rapporto-limite tra uomo, natura e morte, che l’abilità oratoria di Paolini ha raccolto dalle pagine di una delle penne più turbolenti del primo Novecento. “Ballata di uomini e cani”, Roma, Teatro Argentina dal21/1 al2/2.

“Le sorelle Macaluso” di Emma Dante
Il Mercadante di Napoli torna a produrre la nuova creazione della regista siciliana. Nella sua nota scrive: «Un controluce impedisce ai nostri occhi di vedere sul fondo. Sul fondo c’è l’oscurità. La scena è vuota. Soltanto ombre abitano questo vuoto finché un corpo, dal cono di buio, viene lanciato verso di noi. L’oscurità espelle una donna. Adulta. Segnata. A lutto. Viene danzando verso di noi. Dal fondo, a poco a poco, appaiono tre, cinque, sette, dieci facce. Sono vivi e morti mescolati insieme. Ma non si capisce chi è vivo e chi è morto. Tutti sono a lutto. A lutto eterno». “Le sorelle Macaluso” sono uno stormo di uccelli che partecipano al proprio funerale e a quello degli altri. Sospesi tra la terra e il cielo. In confusione tra vita e morte. “Le sorelle Macaluso” di Emma Dante, Napoli, Teatro Mercadante, dal 22 al 26/1. Quindi a Roma, Palladium, dal 29/1 al 9/2; Reggio Emilia, Teatro Ariosto, 11 e 12/2. Poi a Fano, Palermo, Torino, Milano. Produzione Teatro Stabile di Napoli, Théâtre National (Bruxelles), Festival d'Avignon, Folkteatern (Göteborg), in collaborazione con Atto Unico/Compagnia Sud Costa Occidentale. 

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