In scena

Un cult di Fabrizio Gifuni, ’Na specie de cadavere lunghissimo, viene riproposto al Teatro della Pergola a Firenze, mentre Torino ospita Nicoletta Braschi con i Giorni felici di Beckett e il Valle Occupato di Roma racconta con Crack machine la storia di Jerome Kerviel, ex trader della banca francese Société Générale
“’Na specie de cadavere lunghissimo”

Fabrizio Gifuni a Firenze
Ritorna in scena, in una ripresa in esclusiva per il Teatro della Pergola, questo spettacolo ormai cult di Fabrizio Gifuni (guarda l'intervista di Giuseppe Distefano su YouTube), che per la drammaturgia ha attinto a materiali da Pier Paolo Pasolini – dagli Scritti corsari alle Lettere luterane – e da Giorgio Somalvico. «Sono sempre più convinto – afferma Gifuni – che i teatri, oggi più che mai, siano il luogo dove poter giocare una battaglia fondamentale per i destini culturali del nostro Paese. Non mi vengono in mente tanti altri luoghi, come il teatro, dove una comunità possa continuare a ritrovarsi, liberamente, per condividere un momento di pura conoscenza emotiva. Il corpo a corpo con lo spettatore fa del teatro un’esperienza unica e irripetibile. Il campo magnetico prodotto dall’incontro tra il corpo degli spettatori e quello dell’attore può determinare, a patto che in scena accada realmente qualcosa, un cortocircuito che non ha uguali dal punto di vista delle emozioni e della conoscenza». “’Na specie de cadavere lunghissimo”, da un’idea di Fabrizio Gifuni, regia di Giuseppe Bertolucci. Produzione Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti Firenze, Teatro della Pergola, dal 5 all’8/12.

Crack machine – il denaro non esiste
Uno spettacolo su temi civili e sociologici e dal ritmo incalzante, grazie alla collaudata sincronia dei due attori protagonisti, Lino Musella e Paolo Mazzarelli. Un gioco teatrale, basato su quattro personaggi, due per ogni attore, che si ritrovano a condividere una storia in carcere. La vicenda prende spunto da quella, realmente accaduta, di Jerome Kerviel, ex trader della più importante banca francese, la Société Générale, che si ritrova accusato come unico responsabile per il più grande buco della storia della finanza mondiale, e minacciato dal suo stesso mondo, quello delle grandi banche d’affari, cuore pulsante e malato dei grandi potentati politico-finanziari. Gli altri personaggi che il protagonista avrà modo di incontrare in carcere, ci offrono un loro sguardo sul presente e sul senso o non-senso del denaro, dando vita a una storia a orologeria, una Crack machine, che non potrà che portare a un liberatorio crollo finale. “Crack machine – il denaro non esiste”, Compagnia Musella-Mazzarelli. Roma, Teatro Valle Occupato, dal 5 all’8/12.

Premio Scenario 2013
Generazione Scenario si presenta con il debutto nazionale degli spettacoli vincitori e segnalati del Premio Scenario 2013: dagli studi scenici di venti minuti, proposti in occasione della finale, agli spettacoli compiuti. L'occasione per avvicinare il panorama eterogeneo dei nuovi linguaggi teatrali e lo sguardo sul presente delle giovani generazioni: fra precarietà, degrado sociale e ambientale, necessità della memoria e volontà di denuncia. Le prime rappresentazioni di: nO (Dance first. Think later) / trenofermo a-Katzelmacher; Beatrice Baruffini / W (prova di resistenza); Collettivo Interno Enki/ M.E.D.E.A. Big Oil; Fratelli Dalla Via / Mio figlio era come un padre per me. Milano, Teatro Franco Parenti, il 7 e 8/12.

I “Giorni felici” di Nicoletta Braschi
In scena la poetica e, insieme, tragica rappresentazione del senso della vita: partitura rigorosa per gli interpreti di un capolavoro del teatro dell’assurdo. Per l’allestimento del capolavoro beckettiano, diretto da Andrea Renzi, la Braschi, insieme a De Francesco, “accoglie” la sfida estrema lanciata dall’autore all’arte dell’attore. In un inesorabile percorso di riduzione ai minimi termini del linguaggio teatrale, Beckett condanna Winnie e Willie, i due personaggi del dramma, non solo all’impossibilità di un vero dialogo ma addirittura all’immobilità, in un’insensata alternanza di scene, cuore di una straordinaria esplorazione della vita ai margini della follia. “Giorni felici” di Samuel Beckett, traduzione di Carlo Fruttero, con Nicoletta Braschi e Roberto De Francesco, luci di Pasquale Mari, scene e costumi Lino Fiorito. Napoli, Sala Assoli, dal6 al 15/12, Fondazione Salerno Contemporanea, Melampo/Fondazione del Teatro Stabile di Torino.

“Paranza. Il miracolo” a Roma
Spettacolo vincitore della terza edizione dei Teatri del Sacro di Lucca. In una grande città d'Italia, di oggi, quattro individui si trovano per strada: ci sono finiti. Un manager licenziato, una donna malata in attesa di cure, una cantante di talento, una signora benestante ma terremotata. Il diritto al lavoro, il diritto alla salute, il diritto alla casa e il diritto all'espressione della propria identità. I diritti conquistati ieri sono oggi diventati dei miraggi. Ci vuole un miracolo per riuscire a sopravvivere. Per questo i quattro individui si radunano in “paranza” trasformandosi da “aventi diritto” in "richiedenti miracoli". Una processione notturna che parla, mormora, intona, canta e continua a sperare. “Paranza” regia di Clara Gebbia ed Enrico Roccaforte, drammaturgia Katia Ippaso, musiche originali e direzione musicale Antonella Talamonti, con Nené Barini, Germana Mastropasqua, Alessandra Roca, Enrico Roccaforte, costumi Grazia Materia/ scene Kallipigia architetti/ suono Francesco Fazzi, disegno luci Michelangelo Vitullo, produzione Teatro Iaia / Teatri del Sacro. Roma, Tetaro Tor Bella Monaca, il 10; Teatro Elsa Morante, l’11; teatro del Lido di Ostia, il 12.

Foto di Luigi Bussolati

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