In scena

Allo Stabile a Napoli Joël Pommerat presenta in venti brevi novelle un intenso caleidoscopio delle relazioni sentimentali di oggi, mentre a Brescia si svolge la quinta edizione del Festival internazionale "La Strada": la città si apre alle performance di artisti "per caso"
La Réunification des deux Corées”, Teatro Stabile di Napoli

La riunificazione delle due Coree
Joël Pommerat, uno dei maggiori “interpreti” della scena contemporanea europea, firma un’opera di grande teatro inscenando un duro caleidoscopio delle relazioni sentimentali oggi, passando da Schnitzler, Bergman, Wong Kar-wai e Kubrick. Nell’arco di poco meno di due ore, il pubblico, specularmente disposto sui due lati di una lunga “passerella” scenica, assiste molto da vicino a una sorta di “grande parata” a tema, composta da circa venti brevi “novelle”, tutte narrativamente indipendenti, disposte in successione e senza soluzione di continuità. “La Réunification des deux Corées”, luci e scene Éric Soyer, video Renaud Rubiano, oggetti di scena Thomas Ramon, costumi Isabelle Deffin, musiche Antonin Leymarie.Teatro Stabile di Napoli, al Museo Nazionale di Pietrarsa, dal 6 all’8/6.

Festival delle Colline Torinesi
Prosegue il ricco cartellone della rassegna di teatro con la compagnia Anagoor (il 6 e 7 al teatro Astra) con L.I. Lingua Imperii tratto da Le Benevole di Jonathan Littell con i dialoghi tra due ufficiali nazisti che fanno da guida in uno spettacolo in cui le tragedie della storia sono rivisitate con straordinario rigore; e Rooms for error, della compagnia Cuocolo/Bosetti IRAA Theatre: sulla falsa riga di un racconto di Cechov una proposta teatrale che, in una casa, mescola realtà e finzione, con la protagonista sempre in bilico tra l'essere personaggio e l'essere persona (Casa Cuocolo/Bosetti, Vercelli, dal 6 al 21).

“La tempesta” della Compagnia marionettistica Colla
La proposta di realizzare la messinscena del capolavoro shakespeariano nella traduzione e nell’interpretazione di Eduardo De Filippo, rappresentata nel 1985 dalla Biennale di Venezia, apparve immediatamente affascinante. La forza poetica di Eduardo nel restituire, attraverso la ricchezza del linguaggio napoletano, la dimensione “popolare” di un testo denso di interpretazioni filosofiche e intellettuali, è apparsa come il punto di raccordo perfetto con il teatro di marionette capace di rendere tangibile la fantasia attraverso magie e incantamenti scenici. Così essa è diventata una favola nella quale si muove un mondo di colori, di suoni, di allegorie e di simbologie: il mondo della magia teatrale. “La tempesta”, di William Shakespeare, tradotta e registrata da Eduardo De Filippo, musiche originali Antonio Sinagra, Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figli, Milano, Piccolo Teatro Grassi, fino al 16/6.

Lotta di negro e cani
Il testo racconta un conflitto insanabile, il contrasto irrisolto tra bianco e nero, tra bene presunto e male sconosciuto, tra due culture, tra diverse lingue. È un’incursione in una notte straniera e spaventosa. È la storia di un delitto senza giustizia, di una morte senza sepoltura, di un amore senza compimento. Ciascuno avrà la sua parte. Agli spettatori, come ai guardiani sulle torrette del campo, il compito di distinguere i buoni dai cattivi, i cani dagli uomini e la pioggia dalle formiche. Sicuri che non ci sia nulla di più potente dello sguardo di chi osserva.Lotta di negro e cani”, di Bernard-Marie Koltès, regia Renzo Martinelli, con Alberto Astorri, Rosario Lisma, Alfie Nze e Valentina Picello, in collaborazione con Face à Face – Parole di Francia per Scene d’Italia e Institut Français Milano. Milano, Teatro i, dal 5 al 17/6.

Teatro in piazza a Brescia
Quinta edizione del Festival internazionale “La Strada”, promosso dall’Associazione culturale Danzarte. Rifacendoci a una tradizione europea e internazionale, vengono “spalancate” vie e piazze ad artisti provenienti da tutto il mondo, ad artisti del territorio, agli artisti “per caso”, creatori di un evento performativo, sociale e comunitario. Per tre giorni (dal 14 al 16) strade e edifici urbani diventano un grande palcoscenico. Un luogo di spettacolo e arte, all’insegna della riscoperta della festa popolare, per recuperare il tessuto connettivo di grande socializzazione dei luoghi comunitari cittadini, per rendere il cuore della città un luogo di ritrovo e di stare insieme.

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