In scena

Il Teatro Storchi a Modena si traveste da crocevia del destino dell’Europa con una brancaleonesca armata di attori, mentre Laura Rovetti porta a Roma “Adamo&Eva” ispirandosi all'opera di Mark Twain e lo Strehler di Milano opsita una coproduzione con l'Odéon-Théâtre de l’Europe
Teatro Storchi

È arrivato il ratto d’Europa
Uno spettacolo didattico? Un concerto? Una piattaforma culturale interattiva? Un manuale di sopravvivenza in forma teatrale per giovani e vecchi europei? Un’occasione per affrontare i problemi dell’attuale Unione, saggiandone difetti e pregi? Un po’ tutte queste cose assieme, ma soprattutto un’opportunità per interrogarsi radicalmente, oltre le ovvietà della cronaca, su dove sia e cosa sia l’Europa e magari scoprire quante siano le “Europe”. Per dieci giorni il palcoscenico del Teatro Storchi, a Modena, con una brancaleonesca armata di attori e spettatori coinvolti, si travestirà da crocevia fatale del destino dell’Europa… per finta, si sa! Ma fino a che punto? Il Ratto d’Europa, dopo mesi di gestazione col coinvolgimento di scuole e varie istituzioni del territorio, è arrivato! E dove finisca la finzione e incominci la realtà potranno dirlo solo gli spettatori presenti in sala. “Il Ratto d’Europa”, regia di Claudio Longhi. Modena, Teatro Storchi, dal 9 al 19/5.

Il ritorno a casa
Un cast d’eccezione: Luc Bondy, direttore artistico dell’Odéon-Théâtre de l’Europe, sceglie i grandi nomi del teatro e del cinema francese e internazionale, come Bruno Ganz, Pascal Greggory, Emmanuelle Seigner e Louis Garrel. Nella pièce, Pinter racconta la storia di Teddy che riapproda nel grembo della famiglia portando con sé la moglie Ruth, sposata all’insaputa di tutti poco prima di partire per l’America e madre dei suoi tre figli rimasti oltre oceano. Alcuni anni sono trascorsi. Ora Teddy è un affermato professore di filosofia. A casa, ritrova il padre Max, ex-macellaio, lo zio Sam tassista e i due fratelli minori Lenny e Joey. La presenza di Ruth, in quella dimora di uomini, modifica gli equilibri: Teddy tornerà da solo in America… “Le retour” di Harold Pinter, Coproduzione Odéon-Théâtre de l’Europe e Piccolo Teatro, Milano, Teatro Strehler dall’8 al 12/5.

Adamo&Eva
Nell’ambito del "progetto residenze" promosso dal Teatro Studio Uno di Torpignattara, l’ultimo appuntamento vede in scena lo spettacolo liberamente ispirato a Il diario di Adamo ed Eva di Mark Twain. È il racconto dell’uomo e della donna, delle loro differenze, ne narra i clichés, gli stereotipi e le piccole verità senza mai riuscire però a svelare il mistero assoluto dell’attrazione. Attraverso questa favola dai toni leggeri e delicati, Adamo ed Eva si incontrano e scontrano, si conoscono, imparano ad accettarsi e scoprono finalmente di amarsi… amarsi per tutta la vita. “Adamo&Eva”, scritto e diretto da Laura Rovetti, con Leonardo Maddalena e Anna Terio. Roma, Teatro Studio Uno, dal 7 al 19 maggio. 

Dente per dente
Lo spettacolo è centrato sul tema della boxe, con un ring che ospiterà lo spettacolo Losers, una riunione di boxe dilettanti e un djset in cui si sfideranno due dj. Nicola Danesi de Luca e Iacopo Fulgi, i due irriverenti buffoni del Tony Clifton Circus, si affrontano in un match di pugilato, accompagnati dal commento frastornato di Federica Santoro. Un'occasione di confronto tra tre mondi, boxe, teatro e musica, apparentemente lontani ma che hanno in comune molto. Sono fatti delle stesse materie: emozione, narrazione, bellezza e crudeltà, movimento, relazione, sudore, spettacolarità, ruoli e personaggi… ma soprattutto sono, oggi come sempre, ambienti riservati a chi non ha niente da perdere perché ha già perso tutto o perché non ha mai avuto niente. Roma, Angelo Mai, il 10 e 11/5.

Indagine su Beethoven
Partendo da una passione antica, l’autore si accosta a Beethoven con emozione per indagarne non solo i tanti misteri, la sordità, i rapporti col padre e con il suo tempo, il suo talento, gli amori, profondi e contrastati, le sue durezze, ma soprattutto la sua musica. E le domande: perché Beethoven aspettò dieci anni per comporre la Nona? Avendo la musica già in testa… cosa successe in quei dieci anni? Cosa cambiò nel mondo che lo circondava e cosa successe dentro di lui e, soprattutto, come si preparò alla serata della prima rappresentazione, a Vienna, il 7 maggio del 1824? “Io, Ludwig van Beethoven”, regia e interprete Corrado d'Elia. Roma, Teatro Belli, fino al 12/5.

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