In scena

A Roma la storica compagnia svizzera dei Mummenschanz celebra 40 anni di successi, mentre la Scuola di ballo Accademia Teatro alla Scala festeggia il bicentenario della fondazione con esibizioni di giovanissimi danzatori. Ecco alcuni degli appuntamenti della settimana
I Mummenschanz a Roma

I Mummenschanz a Roma
Le storie raccontate dalla storica compagnia svizzera (che celebra 40 anni di straordinari successi) sono soltanto visive. Non ci sono accompagnamenti musicali, né scenografie. Irrompono sul palcoscenico indossando quello che la nostra società ha depauperato di valore, i nostri scarti: sacchetti dilatati, resti di tubo a fisarmonica, bidoni, fili di ferro o serpentine luminescenti, stralci di stoffa, pezzi di cartone, polistirene, gommapiuma ed altro ancora. Tutti materiali mossi o modellati in modo da generare una fantasmagoria proteiforme centrata sull’umano la quale ci trascina in un insolito girotondo gioioso, sorprendendoci, divertendoci e meravigliandoci ogni volta. "I 40 anni dei Mummenschanz, Les musiciens du silence". Interpreti: Floriana Frassetto, Philipp Egli, Raffaella Mattioli, Pietro Montandon. Roma, Teatro Olimpico dal 3 al 12/5, per il Festival internazionale della danza della Filarmonica Romana.

L'arma di Duccio Camerini
Un progetto teatrale/cinematografico fra Duccio Camerini, scrittore, regista, attore, ed Aureliano Amadei, regista e autore internazionale. Una favola cattiva sul mondo invisibile di oggi, che tratta di padri e figli, appartenenza ed esclusione, "sistema" ed individuo. Centro dell'azione è un uomo che ha fallito i propri obiettivi, ha tagliato i ponti col mondo. Dopo aver rubato una neonata in modo incidentale, si ritira in cima a una montagna. Il suo vero figlio viene a cercarlo, ma sbaglierà tempo. Sulla montagna è rimasta solo la figlia adottata/rapita e quasi prigioniera, che non conosce niente delle leggi del vivere, ma solo i precetti ossessivi che le ha lasciato il padre. Precetti per difendersi dall'aggressività del mondo. “L’arma”, di Duccio Camerini, con Giorgio Colangeli, Andrea Bosca e Mariachiara Di Mitri, regia di Aureliano Amadei. Roma, teatro Il Vascello, dal 30/4 al 12/5.

“Firefly” della eVolution Dance Theater
Un viaggio incentrato sul sogno e la fantasia è risultato della contaminazione di varie discipline: danza, teatro fisico, acrobatica e video art, il tutto valorizzato dall’utilizzo delle più avanzate macchine sceniche. Lo spettacolo della eVolution Dance Theater del coreografo di origine statunitense Anthony Heinl è costruito da singole scene in cui prendono vita, tra colori e luci in movimento, creature che slittano nello spazio, si elevano dal suolo, si snodano e si riuniscono con movimenti delicati e misurati. “Firefly”, al Teatro Nuovo di Milano, fino al 5/5.

Il fu Mattia Pascal
Ma cosa corrisponde a un semplice nome proprio? È questa la domanda alla quale intende rispondere il protagonista del romanzo di Pirandello che così inizia il suo viaggio attraverso i vari modi d’apparire di sé stesso a sé stesso e agli altri, il viaggio tra gli intrighi di una vita moltiplicata forse all’infinito che ci impedisce tra convenzioni e compromessi di capire chi siamo veramente. Liberandosi dalla pesantezza d’una proposta troppo vincolata alla struttura letteraria, Tato Russo fa propria la materia del testo per riscriverla in commedia nello stesso linguaggio drammaturgico che sarebbe stato di Pirandello. Il regista e attore napoletano è nel doppio ruolo del protagonista e di Adriano Meis, ma anche gli altri personaggi che concorrono alla sua vicenda si rincorrono nella storia, interpretata così dagli stessi attori in identità e personaggi diversi. “Il fu Mattia Pascal” di Luigi Pirandello, regia di Tato Russo. Roma, teatro Quirino, dal 2 al 12/5.

Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala
Duecento anni sulle punte! Lo spettacolo che tradizionalmente chiude i corsi della Scuola dà inizio ai festeggiamenti per il bicentenario della fondazione. Da non perdere quindi i giovanissimi danzatori in scena, a partire dai più piccoli, protagonisti di Ouverture, la presentazione coreografica, ideata da Frédéric Olivieri, che coinvolge tutti gli allievi. A seguire Paquita di Marius Petipa su musiche di Ludwig Minkus, un grande balletto romantico in cui l’amore contrastato tra la zingara Paquita e l’ufficiale Lucien d'Hervilly giunge al lieto fine. Infine Gaîté parisienne suite, creato da Maurice Béjart fa rivivere le atmosfere frizzanti della Parigi della seconda metà dell’800. Milano, Piccolo Teatro Strehler, fino al 4 maggio. 

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