In scena

Al Teatro Belli di Roma Rodolfo Di Giammarco cura una rassegna sulla drammaturgia inglese dell'ultimo decennio, mentre al Piccolo Eliseo tornano alcuni testi di Samuel Beckett per la regia di Glauco Mauri. Al Comunale di Modena, invece, una programmazione interamente dedicata alla danza
Trend nuove frontiere della scena britannica

Trend nuove frontiere della scena britannica
Cinque testi contemporanei, tre autori inglesi, due scozzesi, quattro quarantenni e una over sessanta. Un gruppo di amici universitari, un valoroso generale di shakespeariana memoria, tre ritratti ravvicinati e non classificabili di coppie sentimentalmente imperfette. Sono questi solo alcuni dei numeri, dei generi identitari della rassegna curata da Rodolfo Di Giammarco, che attraversa il panorama complesso e vario della drammaturgia inglese dell’ultimo decennio. Nello specifico, "Good with People" di David Harrower, "Being Norwegian" di David Greig, "Stockholm" di Bryony Lavery, "Seven Tunes on a Flute" di Sam Hall, e "Banquo" di Tim Crouch. Testi affidati rispettivamente ai registi Tiziano Panici, Roberto Rustioni, Marco Calvani, Paolo Zuccari e Fabrizio Arcuri. Al Teatro Belli di Roma, dal 2 al 14/4.

Il mondo di Beckett
«Far capire al pubblico che non è Beckett difficile e complicato, ma difficile e complicata è la vita. Quella che Beckett pur nella sua angoscia, ha saputo raccontarci con una sotterranea, ma struggente pietà. Questo vogliamo esprimere con il nostro spettacolo». A distanza di oltre vent'anni Glauco Mauri e Roberto Sturno ritornano con un nuovo allestimento a esplorare la profondità del lavoro di Beckett con cinque suoi emblematici testi: Il Prologo, Atto senza parole, L’ultimo nastro di Krapp, Respiro e Improvviso dell’Ohio. “Da Krapp a Senza parole, Samuel Beckett”, regia di Glauco Mauri. Roma, Teatro Piccolo Eliseo, dal 3 al 21/4.

La coscienza di Zeno
Sullo sfondo di una Trieste cosmopolita e mercantile, ma anche crogiolo culturale della mitteleuropa tra la fine della Belle Èpoque e la Prima guerra mondiale, si svolge la vicenda di Zeno Cosini, che, partendo da una seduta psicanalitica, evoca i momenti salienti della sua vita (la morte del padre, l’amore non ricambiato per una fanciulla, il matrimonio di ripiego con una sorella di lei, la rivalità con il cognato, la relazione extraconiugale). Fragile e inadeguato di fronte ai cambiamenti della società, pieno di tic e di nevrosi, si dichiara “malato”, ma la sua malattia è tutta di origine psicologica. Di fronte alla vita riesce però sempre a mantenere un atteggiamento ironico e distaccato che gli permetterà di capirla meglio e di crescere. L’allestimento si avvale dello storico adattamento del romanzo di Italo Svevo che Tullio Kezich realizzò nel1964. “La coscienza di Zeno”, di Italo Svevo, regia Maurizio Scaparro, con Giuseppe Pambieri, Enzo Turrin, Giancarlo Condé. Roma, Teatro Quirino, fino al 14/4.

Clôture de l’amour
Un lavoro sulla crisi di una coppia, un lavoro sulla fine della loro storia d’amore. Soli in scena in una grande stanza bianca, vuota, quasi asettica, un uomo e una donna si affrontano in due monologhi taglienti che non arriveranno mai a farsi dialogo. Pascal Rambert, drammaturgo e regista, nonché direttore del parigino Théâtre de Gennevilliers, introduce il pubblico in una vera e propria maratona tra paura e liberazione, tra domande e risposte che si concatenano. “Clôture de l’amour”, con Anna Della Rosa e Luca Lazzareschi, produzione Ert. Roma, Teatro Il Vascello, dal 3 al 14/4.

Danza al Comunale di Modena
L’intensa programmazione di aprile è dedicata alla danza. Il 7 l’Aterballetto presenta la più recente creazione di Mauro Bigonzetti, “Canto per Orfeo”, in cui il mito del divino cantore è lo spunto per evocare il tema della passione amorosa, della perdita e della sublimazione del dolore. L’11 gli inglesi Balletboyz, con “The Talent 2013”, due coreografie, Serpent e Fallen, firmate da Russell Maliphant e Liam Scarlett. Il 18 la compagnia Ailey II, con “Revelations” di Alvin Ailey, brano storico della danza americana, e altre coreografie di autori contemporanei: Troy Powell, Robert Battle, Jessica Lang. A Modena, Teatro Comunale Luciano Pavarotti.

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